Concordato Casinò, fissata l’udienza per l’omologazione del piano

La data in cui il collegio di tre giudici del Tribunale dovrà pronunciarsi sull’omologazione, o meno, della soluzione prospettata dall’azienda per la ristrutturazione dei suoi conti è il prossimo 16 ottobre.
Il Casinò di Saint-Vincent
Cronaca

Si avvicina il “momento della verità” per il concordato intrapreso dal Casinò de la Vallée. È stata infatti fissata, per il prossimo 16 ottobre, l’udienza in camera di consiglio in cui un collegio di tre giudici del Tribunale di Aosta dovrà pronunciarsi sull’omologazione – o meno – del piano depositato dall’azienda.

Il documento elaborato dalla governance, guidata dall’amministratore unico Filippo Rolando, ha ottenuto l’adesione dell’89.24% dei creditori della Casa da gioco. La proposta avanzata è imperniata sul rimborso del 78% di quanto dovuto ai creditori chirografari e del 100% a quelli privilegiati.

In sostanza, di un totale di debiti di oltre 81 milioni di euro, la società ha assunto l’impegno a pagarne 68.8, nell’arco dei successivi cinque anni. Per una percentuale di adesioni decisamente elevata, si è registrata anche la segnalazione inviata al Commissario giudiziale da due creditori chirografari, che si sono opposti al piano.

Rappresentati da un legale, sostengono tra l’altro che l’immobile sede del Grand Hôtel Billia sia stato oggetto di svalutazione nella predisposizione del piano, mentre il suo valore effettivo avrebbe consentito di attuare una piena soddisfazione dei crediti. Il tema degli immobili ha rappresentato, sin dall’inizio, uno dei “dossier caldi” della partita concordataria.

Al riguardo, dal giudice delegato sono attese le memorie della Casa da gioco e del Commissario stesso, al fine di esprimersi sull’obiezione sollevata. Rimanendo in tema di “ostacoli” sul cammino della procedura concordataria, sulla possibile omologazione pende poi la spada di Damocle di un’opposizione di una delle società del gruppo Lefvebre, gestore del Casinò prima del passaggio diretto alla Regione.

Era stata esclusa, con un’ordinanza del giudice Marco Tornatore, dall’adunanza dei creditori dello scorso 9 luglio. Si tratta dell’azienda opposta alla “Casinò de la Vallée” nella “causa madre”, che è ancora in corso, apertasi una cosa come venticinque anni fa, al momento del passaggio dal privato al pubblico. “Quanto lo dirà la Corte d’Appello di Torino, – aveva detto il legale giunto in Valle per rappresentare la società – ma noi riteniamo di avere un credito”.

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