Anche in Corte d’appello a Torino, il processo nei confronti di Donato Orsières, il 56enne di Saint-Denis accusato di truffa aggravata nei confronti dell’ente pubblico e di abuso d’ufficio si chiude con una condanna. La pena inflittagli, però, scende ad un anno e 10 giorni di reclusione (al Tribunale di Aosta, nel maggio 2023, gli erano stati comminati un anno e due mesi): è caduta infatti l’imputazione di abuso d’ufficio, perché nel frattempo non più prevista dalla legge come reato.
La Corte ha anche confermato il riconoscimento della sospensione della pena. La “condizionale” verrà però meno se l’imputato non verserà, in un termine di tre mesi, la somma di 5.500 euro alla Regione, oltre a spese legali per 2.900 euro. L’ente pubblico si era costituito parte civile, nel processo, attraverso l’avvocatura interna. Le motivazioni della sentenza sono attese entro 90 giorni.
I difensori dell’imputato, gli avvocati Ascanio Donadio e Corinne Margueret, annunciano sin d’ora l’impugnazione in Cassazione. Nell’udienza d’appello, il sostituto procuratore generale aveva chiesto la conferma della condanna per il reato di truffa aggravata. Le indagini, coordinate dalla sede di Torino della Procura europea, erano state svolte dalla Guardia di finanza e dalla Sezione di polizia giudiziaria del Corpo forestale della Valle d’Aosta.
La vicenda è legata alla gestione di un alpeggio a Pontey e all’attività, all’epoca dei fatti, di impiegato forestale e titolare di un’azienda zootecnica individuale dell’imputato. Secondo l’accusa, Orsières – addetto a ricevere le istanze degli allevatori, nella struttura dell’Assessorato all’agricoltura cui era in servizio al tempo – non si sarebbe astenuto dalla prestazione lavorativa in presenza di un interesse personale, trattando “pratiche d’ufficio che hanno riguardato proprio l’impresa individuale dedita all’allevamento da lui stesso rappresentata”.
Nelle richieste, si sarebbe dichiarato conduttore del pascolo al centro dell’indagine e detentore di bestiame altrui. Nell’impostazione accusatoria, l’imputato avrebbe ottenuto, per le annualità 2020 e 2021, poco meno di 15mila euro di contributi comunitari per l’alpeggio di Valmeriana, affittato dal comune di Pontey. L’inchiesta ha visto anche intercettazioni, attraverso le quali gli inquirenti sostenevano che Orsières non fosse mai salito all’alpeggio, mentre i proprietari portavano là i loro animali non risultati a lui legati. Una situazione difforme agli obblighi sottoscritti nella richiesta di sostegno economico.
Contributi per l’alpeggio illegittimi, condannato 55enne
4 maggio 2023 – Ore 16.38
Un anno e due mesi di reclusione. E’ la pena inflitta nella mattinata di oggi, giovedì 4 maggio, dal giudice Marco Tornatore a Donato Orsières, 55enne di Saint-Denis, accusato di truffa aggravata nei confronti dell’ente pubblico e abuso d’ufficio. La vicenda è legata alla gestione di un alpeggio a Pontey e all’attività, all’epoca dei fatti, di impiegato forestale e titolare di una azienda zootecnica individuale dell’imputato. L’accusa era rappresentata dalla sede di Torino della Procura europea, competente vista la natura delle erogazioni. Il pm aveva sollecitato al giudice una condanna a due anni di carcere.
La pena irrogata ad Orsières è sospesa, ma la “condizionale” gli verrà revocata se non verserà, entro tre mesi, un risarcimento di 5mila euro (più spese legali) alla Regione, costituitasi parte civile, attraverso l’avvocatura interna. L’imputato, assistito dagli avvocati Ascanio Donadio e Corinne Margueret, era stato arrestato lo scorso 26 settembre e posto ai “domiciliari”, misura cautelare venuta meno nel corso dell’inchiesta. Le investigazioni erano state condotte dalla Guardia di finanza e dalla Sezione di polizia giudiziaria del Corpo forestale della Valle d’Aosta.
Per gli inquirenti, Orsières – addetto a ricevere le istanze degli allevatori, nella struttura dell’Assessorato all’agricoltura cui era in servizio al tempo – non si sarebbe astenuto dalla prestazione lavorativa in presenza di un interesse personale, trattando “pratiche d’ufficio che hanno riguardato proprio l’impresa individuale dedita all’allevamento da lui stesso rappresentata”. Nelle istanze, si sarebbe dichiarato conduttore del pascolo al centro dell’indagine e detentore di bestiame altrui.
Così facendo, avrebbe ottenuto, per le annualità 2020 e 2021, poco meno di 15mila euro di contributi comunitari per l’alpeggio di Valmeriana, affittato dal comune di Pontey. Attraverso le intercettazioni svolte nell’inchiesta, gli inquirenti obiettavano che Orsières non fosse mai salito all’alpeggio, con i proprietari che hanno portato là i loro animali non risultati a lui legati. Una situazione difforme agli obblighi sottoscritti nella richiesta di sostegno economico. I difensori dell’imputato non hanno voluto commentare il verdetto, limitandosi ad annunciare sin d’ora il ricorso in appello.