Dopo il primo grado, anche dalla sezione giurisdizionale d’appello della Corte dei Conti è arrivata l’assoluzione per l’ex presidente della Regione Antonio Fosson e per l’ex assessore alla sanità Mauro Baccega, nella causa relativa ad un danno erariale ipotizzato nella nomina a direttore generale dell’Usl di Igor Rubbo. La designazione era avvenuta nel maggio 2017, nel periodo in cui era in carica la Giunta Marquis. L’ipotesi di danno ammontava a 121.990 euro.
Ad innescare la vicenda, dallo sviluppo complesso, era stato il ricorso al Tar di uno degli altri candidati al posto, inseriti nell’elenco degli idonei. La giustizia amministrativa gli dà ragione, annullando la nomina, nel febbraio 2018. Il grado successivo, al Consiglio di Stato, cui si rivolge la Regione, rovescia l’esito. Rubbo però non viene reintegrato. Presenterà quindi, anch’egli, un ricorso al Consiglio di Stato, per spingere l’amministrazione ad eseguire la sentenza che lo riguarda.
Otterrà ragione, ma vista la conclusione del mandato triennale cui era stato nominato, nel giugno 2020 gli viene riconosciuto un risarcimento economico. L’ipotesi di danno contestata dalla Procura è legata proprio a quest’ultimo aspetto: per gli inquirenti contabili, quei soldi sono un esborso conseguente al fatto che la Giunta nel frattempo insediatasi, presieduta da Fosson, e con Baccega come assessore, non ha assunto decisioni in merito.
Secondo i giudici della sezione giurisdizionale, che si pronunciano sul caso nel giugno dello scorso anno, l’inerzia della Regione nel contenzioso ha esposto l’ente al risarcimento di un danno, ma tale situazione non può essere addebitata ai due convenuti a giudizio (Baccega è attualmente ancora consigliere regionale). Di medesimo segno la nuova sentenza, che chiude la vicenda (nel processo contabile, l’appello è il grado definitivo).