Dirigenti dell’ex Aiat di Cogne condannati a risarcire 34mila euro

La Corte dei Conti ha condannato il Comitato esecutivo dell'Aiat e i diversi membri del collegio di conciliazione che attraverso la procedura della conciliazione, non prevista per il pubblico impiego, riconobbe qualifiche superiori a tre dipendenti.
Cogne
Cronaca

La sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Valle d’Aosta ha condannato al pagamento di circa 34 mila euro i componenti che erano in carica nel comitato esecutivo dell’Aiat Cogne-Gran Paradiso nel 2007 e i diversi membri del collegio di conciliazione che riconobbero a tre dipendenti la superiore qualifica a seguito delle richieste degli interessati avanzate ‘per effettivo esercizio delle funzioni’. In particolare attraverso la procedura della conciliazione, non prevista per il settore del pubblico impiego, nel 2007 vennero riconosciute qualifiche superiori a tre dipendenti, Claudio Perratone, vice sindaco di Cogne dal 2010, e Luciana Perrod, consigliere comunale di maggioranza nello stesso comune, che passarono dalla posizione economica B2 alla C2, e Elena Sofia Martinetto che passò dalla categoria C alla qualifica D. ‘

‘Come da legge regionale 10 maggio 1983 numero 32, che non può essere considerata un testo giuridico oscuro o di difficile comprensione’, scrivono i giudici della sezione presieduta da Gianfranco Bussetti, ‘i convenuti, in forza delle funzioni loro affidate, dovevano essere consapevoli quanto meno del fatto che il personale dell’Aiat appartenesse alla categoria del pubblico impiego’, ‘per il quale il ricorso alla procedura di conciliazione non è conforme a quanto disposto dall’ordinamento vigente’.
La condanna riguarda in particolare Cesare Charruaz (all’epoca dei fatti presidente del comitato esecutivo dell’Aiat Cogne-Gran Paradiso), Stefano Herren (allora vicepresidente), Remy Herren, Cristine Cavagnet, Enrico Cavagnet, Marisa Creton e ciascun presidente dei collegi di conciliazione – Ezio Dufour, Marco Lo Verso e Claudio Carlo Albertinelli – dei quali, in tutti i tre casi, hanno fatto parte anche Cesare Charruaz e Marisa Creton. Stefano Herren era stato invece nominato difensore del comitato esecutivo dell’Aiat, ‘con poteri di conciliazione e di transigere la vertenza’.

Nel 2009 la Direzione regionale del lavoro contestò la legittimità del ricorso alla conciliazione. L’Aiat annullò poi le tre deliberazioni ma i dipendenti ricorsero al tribunale di Aosta che nel 2010 accolse le relative richieste e condannò l’Ufficio regionale del Turismo, che nel frattempo aveva sostituito le Aiat, a mantenere l’inquadramento superiore. La corte d’Appello respinse poi il successivo ricorso dell’Amministrazione dato che sarebbe illegittimo l’annullamento unilaterale dell’atto paritetico. Nel 2011 infine la procura regionale della Corte dei conti, ‘per colpa grave’ contestò – ai condannati nelle tre sentenze depositate lo scorso 31 maggio – un danno erariale complessivo di circa 34 mila euro, ‘pari alle differenze retributive indebitamente corrisposte’.
 

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte