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Dove non può l’elicottero arriva il drone, l’esercitazione del Soccorso Alpino

Tecnici e medici si sono addestrati, negli scorsi giorni, nell’individuazione di un ferito attraverso il sorvolo svolto dal drone dotato di camera e termocamera. Uno scenario simulato sulla cresta tra il Cousiss e il Montpers.
Cronaca

Una persona che, percorrendo la cresta tra il Couiss e il Montpers, nel comprensorio di Pila, scivola e cade sul versante di Cogne per circa 100-150 metri. E’ lo scenario posto alla base di un’esercitazione svolta negli scorsi giorni dal Soccorso Alpino Valdostano, alla quale ha partecipato anche il personale medico, nell’ambito delle abituali attività di aggiornamento. Particolari, però, le condizioni con cui i partecipanti hanno dovuto misurarsi, che vedevano l’impossibilità di usare l’elicottero per raggiungere il luogo e sorvolare la zona, individuando il ferito.

Ricevuta la chiamata del simulante al 112, l’operatore di centrale ha quindi fatto partire una squadra di soccorritori via terra e, nel frattempo, sono stati attivati i tecnici con i droni dotati di camera e termocamera, per individuare il malcapitato. “Ha funzionato anche molto bene – commenta il direttore del Sav, Paolo Comune – perché il drone ha sorvolato tutta la cresta e ha ‘visto’ le tracce della persona scivolata. Dalla distanza, da quasi un chilometro, il pilota l’ha individuata”.

Quindi, ricavate le coordinate del punto in cui si trovava, sono state passate alla centrale, che le ha inoltrate alla squadra partita per quella zona, consentendo così di avviare le operazioni di recupero dell’ipotetico ferito vere e proprie. “E’ chiaro che è una simulazione – sottolinea Comune – e non si avvicinerà mai alla realtà, ma è importante che tutti gli operatori del Soccorso Alpino si addestrino anche a queste movimentazioni, perché è proprio dove si fa la differenza”.

L’idea di approfondire uno scenario del genere è giunta dalla realtà, da quanto verificatosi nella scorsa estate, tra luglio ed agosto, “perché rispetto al solito si son create delle condizioni di alta pressione, quindi con bel tempo e forte vento”, per cui “l’elicottero non poteva volare e le squadre son dovute partire” a piedi. Condizioni alla base di vari incidenti, “purtroppo alcuni con un epilogo triste – conclude il Direttore del Sav – ma per fortuna abbiamo avuto anche delle grandi soddisfazioni, perché siamo riusciti a portare a casa delle persone che, senza un’azione veloce e convinta, non sarebbero tornate”.

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