Dramma di Cogne: dopo l’autopsia arriva il nullaosta ai funerali

L’esame svolto dal medico legale Mirella Gherardi, su disposizione della Procura, ha confermato la morte per politrauma di Elisa Virginie Nawell, la tredicenne finita fuori pista con gli sci lunedì scorso.
Camera mortuaria Aosta
Cronaca

L’autopsia svolta dal medico legale Mirella Gherardi sul corpo della tredicenne francese Elisa Virginie Nawell Anais Degregori ha confermato un politrauma quale causa del decesso. La bambina era stata ritrovata esanime, nel pomeriggio di lunedì scorso, 18 febbraio, in una scarpata a margine della pista di sci alpino numero 2 del comprensorio di Cogne.

Nella ricostruzione del Soccorso Alpino della Guardia di finanza, incaricato degli accertamenti sull’incidente, la bambina avrebbe verosimilmente “spigolato” finendo nella zona boschiva, dove ha riportato i traumi fatali urtando gli alberi e le rocce presenti. Elisa stava concludendo una lezione di sci con la sorella, poco più grande di lei. I genitori ne attendevano il rientro al termine della pista.

Il maestro cui erano affidate, Daniele Gradizzi, è indagato dalla Procura assieme al direttore delle piste del comprensorio di Cogne, Denis Lanaro. Il fascicolo è aperto per omicidio colposo. A quanto accertato dagli inquirenti, la bambina indossava il casco. L’attrezzatura di sci è comunque stata posta sotto sequestro dal pm Carlo Introvigne, per i controlli sulle omologazioni delle protezioni.

L’incidente si è verificato su un tratto della pista, classificata di difficoltà “rossa – media”, a circa trecento metri dalla conclusione del suo sviluppo. A quanto emerso dall’indagine, in quel punto, sostanzialmente pianeggiante, non vi sono reti di contenimento, ma gli sciatori lo percorrono avendo perso parecchia della velocità accumulata a monte, dove le barriere protettive sono peraltro presenti.

Effettuato l’esame autoptico, il pubblico ministero ha firmato il nulla-osta alla restituzione del cadavere alla famiglia. La comunità di Cogne è profondamente scossa per essere passata in ventiquattr’ore alla tragedia dopo la festa per i mondiali di sci nordico. “Quella accaduta – aveva dichiarato il direttore della scuola di sci del Gran Paradiso, Giuseppe Lamastra – è una disgrazia per tutti”.

Un sentimento condiviso dai genitori e dalla sorella, secondo quanto raccontato da chi ha avuto modo di incontrarli in queste ore tanto difficili (sceglievano Cogne per le loro vacanze da diversi anni), che ora potranno riportare a casa la bimba, dandole sepoltura e iniziando a risalire la china più ripida per una famiglia.

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