Telefonini e spaccio in carcere, cinque condanne e due assoluzioni

Si è chiuso oggi, martedì 23 aprile, il processo con rito abbreviato in cui la Procura contestava, a vario titolo, l’accesso indebito a dispositivi idonei alle comunicazioni da parte di persone detenute, lo spaccio e le lesioni.
Polizia penitenziaria, Tribunale
Cronaca

Cinque condanne e due assoluzioni hanno chiuso quest’oggi, martedì 23 aprile, il processo con rito abbreviato sullo spaccio di stupefacenti e sull’uso illegittimo di telefonini nel carcere di Brissogne. La Procura contestava, a vario titolo, l’accesso indebito a dispositivi idonei alle comunicazioni da parte di persone detenute, lo spaccio e le lesioni. La sentenza è stata letta dal Gup Davide Paladino nel primo pomeriggio. Il processo si era aperto lo scorso settembre.

Assoluzione è stata pronunciata dal giudice per Eleonora Allegrin (il pm Giovanni Roteglia aveva chiesto per lei, nell’udienza dello scorso 13 marzo, una condanna ad 8 mesi) e per Saverio Zampaglione (esito invocato dalla stessa accusa, visto il mancato superamento in aula della soglia dell’“oltre ogni ragionevole dubbio”, relativamente all’episodio per cui era a giudizio).

Dieci mesi di reclusione ciascuno sono stati inflitti a Dario Lo Iacono (il pm aveva chiesto 2 anni e 8 mesi di reclusione), Michele Arrisicato (richiesta di 1 anno e 8 mesi di carcere), Giacomo Turi e Slim Enancer (l’accusa aveva sollecitato al giudice 1 anno e 2 mesi per ognuno). A Maria Salpetro, per cui il pubblico ministero chiedeva una condanna di 8 mesi, ne sono stati inflitti 4.

Le indagini erano iniziate nel marzo 2022, affidate al Nucleo investigativo regionale di Torino della Polizia penitenziaria. Nella ricostruzione inquirente, dal cellulare sequestrato nell’inchiesta erano partite 5.072 chiamate in un anno e alcuni detenuti si accordavano telefonicamente con le donne a cui erano legati sentimentalmente sulle modalità per portare lo stupefacente in occasione dei colloqui.

Altri due imputati, Avalos Sandoya e Hamza Roudi, non hanno chiesto riti alternativi e sono stati rinviati a giudizio con dibattimento ordinario in una precedente udienza. Sono chiamati a comparire dinanzi al giudice monocratico Marco Tornatore il prossimo 7 maggio. Infine, nell’ambito dell’udienza chiusasi oggi, Mirko Magro ha patteggiato due mesi di reclusione.

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