Due multe, quattro richieste di “messa alla prova” e un rinvio a giudizio. È l’esito dell’udienza tenutasi oggi, giovedì 7 novembre, davanti al Gup Davide Paladino per i sette protagonisti della rissa scoppiata lo scorso 30 marzo al “Super G” di Plan Checrouit, locale sulle piste di sci di Courmayeur. La Procura, concluse le indagini dei Carabinieri, aveva chiesto il giudizio immediato per tutti gli imputati, che avevano poi annunciato la volontà di aderire a riti alternativi.
Il parapiglia, giudicato piuttosto violento dagli inquirenti, aveva visto confrontarsi due clienti, il responsabile del locale e quattro addetti alla vigilanza. La scelta preponderante – attuata da quattro imputati – è stata quella di chiedere la “messa alla prova”, vale a dire una misura alternativa di estinzione del reato, che passa per lo svolgimento di un programma concordato di attività sociali.
Ad avvalersi di questa opzione, Stefano D’Anello (31 anni di Courmayeur), Alessandro Sinisi (36, Cardano al Campo, in provincia di Varese), Arturo De Santis (27, anche lui di Cardano al Campo) e Daka Fofana (22, maliano residente a Busto Arsizio, sempre nel varesotto). Per loro, il giudice ha fissato la prossima udienza ad aprile 2020. Qualora il percorso venga completato positivamente, il reato contestato (rissa) sarà dichiarato estinto e il processo, nel frattempo sospeso, si chiuderà senza altre conseguenze per loro.
Matteo Marcella (31, Legnano, nel milanese) e Federico Luckenbach (41, Milano) sono stati ammessi al rito abbreviato. Al termine della discussione, accogliendo la richiesta del pm Francesco Pizzato, il Gup Paladino ha condannato entrambi al pagamento di una multa da 200 euro. Infine, Achraf Laabid El Bagari (32, Aosta) è stato rinviato a giudizio dal Gup per rissa ed affronterà il processo con rito ordinario (il patteggiamento proposto dal suo difensore non ha trovato il consenso del pm). Era accusato anche di lesioni, ma l’imputazione è caduta con il ritiro della querela da parte della persona offesa.
Secondo gli accertamenti dei Carabinieri, che avevano preso in esame anche vari filmati della sorveglianza e video girati da testimoni, futile era stato il motivo del contendere. Il locale era in festa per uno degli ultimi sabati della stagione e D’Anello ed alcuni amici avrebbero voluto acquistare una bottiglia di vodka, sentendosi chiedere 180 euro dalla gestione. La proposta di uno sconto a 120 era stata rifiutata da Sinisi e i clienti si erano allontanati, per riapparire poco dopo nelle immagini.
Uno di loro aveva, sotto la giacca, un rigonfiamento: una bottiglia del superalcoolico, comprata in un altro bar e introdotta di nascosto nel “Super G”. I rappresentanti del locale e gli uomini della “security”, a quel punto, raggiungono D’Anello, che era assieme a Luckenback. La discussione degenera e scoppia la rissa nel dehors. Nelle clip visionate dai Carabinieri era finita anche la frase “Adesso lo ammazzo”, pronunciata da El Bagari, prima di lanciarsi a gamba protesa e colpire con il piede D’Anello bloccato in terra.