“Il 31 luglio scorso, mio fratello di 61 anni, rientrando nella sua abitazione a Pont Saint Martin, in Val d' Aosta, è stato colto da un grave malore. La moglie ha chiamato immediatamente il 118, spiegando con chiarezza la gravità della situazione. Ha contattato anche il medico di base nella speranza che questi potesse fare qualcosa. Purtroppo non è andata come speravamo. Il medico di base era impegnato in un altro intervento urgente e non poteva essere sul posto in meno di un' ora. L' ambulanza, proveniente da Aosta, ha impiegato ben 45 lunghi minuti per giungere. All' arrivo dei soccorsi, mio fratello era ancora vivo ma è deceduto nel pomeriggio all' ospedale di Aosta. I sanitari hanno asserito di aver fatto tutto il possibile e non abbiamo elemento alcuno per dubitare della loro sincerità e professionalità. Ma non è questo il problema. Il problema è capire perché, a seguito della chiamata al 118, l' ambulanza è venuta da Aosta: la distanza Pont Saint Martin-Aosta è di circa 50 Km, mentre a soli 20 Km c' è Ivrea, nota cittadina piemontese. Anche ad Ivrea c' è un pronto soccorso. Forse il 118 poteva inviare l' ambulanza da Ivrea anziché da Aosta. Forse l' equipe medica che ha soccorso mio fratello, constatata la gravità delle sue condizioni, poteva raggiungere Ivrea anziché Aosta. Non so quali siano i criteri di smistamento delle chiamate al 118. Non so se esitano regole di intervento su base regionale. Non so se il fatto che Pont Saint Martin sia comune della Regione autonoma Val d' Aosta mentre Ivrea sia un comune piemontese abbia influito sulla scelta del pronto soccorso. Non so se poteva essere fatto veramente qualcosa per salvare la vita di mio fratello”.
L’Azienda USL della Valle d’Aosta, nei contenuti della nota inviata al quotidiano Repubblica, dell’esprimere il più sincero cordoglio per la grave perdita, spiega la dinamica dell’intervento e le scelte adottate nel caso specifico:
“Alla Centrale Operativa 118 – si legge – è giunta una prima chiamata per un intervento urgente (codice rosso) in località Perloz, sulla quale è stata inviata l’ambulanza 322 di Donnas con infermiere a bordo. Mentre si stava processando detta chiamata, è giunta una chiamata da Pont Saint Martin per dolore toracico (codice rosso, ora della registrazione dell’evento in centrale Operativa: 13.47). L’infermiere della Centrale Operativa 118 ha disposto l’invio dell’ambulanza 355 medicalizzata di Chatillon, che aveva appena terminato un servizio e si trovava in partenza dal Pronto Soccorso di Aosta. L’ambulanza 355 ha raggiunto il paziente, stando agli orari registrati sulla scheda della Centrale Operativa 118, dopo 26 minuti (invio del mezzo ore 13.53; arrivo sul luogo ore 14.19). Il paziente è stato stabilizzato per quanto possibile (tempo di stabilizzazione dalle 14.19 alle 14.51), riconoscendo correttamente il problema cardiaco urgente e procedendo poi al suo trasferimento presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Aosta (carico del paziente 14.51; arrivo in pronto Soccorso 15.21). All’arrivo in Pronto Soccorso il paziente è stato preso in carico da una équipe multidisciplinare (medico d’urgenza, cardiologo, rianimatore), ma purtroppo è andato in arresto cardiaco irreversibile conseguente ad infarto cardiaco esteso”.