Incidente sul Mont Maudit, la vittima era diretta in vetta per un volo in tuta alare

Nella giornata di oggi, venerdì 20 giugno, sono giunti dalla Francia i parenti della vittima, per il riconoscimento del cadavere. L’incidente dovuto, a quanto ricostruito dal Sagf, a un problema durante una discesa in corda doppia.
Soccorso Alpino della Guardia di finanza.
Cronaca

Era il lancio in tuta alare, dai 4.468 metri del Mont Maudit, l’obiettivo di un gruppo di cinque persone, prevalentemente francesi, partiti nella mattinata di ieri, giovedì 19 giugno, alla volta della vetta. Due dei componenti procedevano a parte e, nel gruppo degli altri tre, quasi all’arrivo alla zona di decollo, uno dei base jumpers è caduto, per un problema durante una discesa in corda doppia, precipitando per circa 500 metri.

E’ la prima ricostruzione dell’incidente mortale avvenuto nel massiccio dal Monte Bianco, effettuata dal Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Entrèves, che ha sentito i due compagni della vittima, un cittadino francese di cui non sono ancora note le generalità. Il recupero del cadavere è stato complesso. Nella caduta, il corpo è finito alla base di un canale, verticale alla vetta.

Il Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne di Chamonix ha “girato” la richiesta d’aiuto ricevuta dagli alpinisti alla Centrale Unica del Soccorso della Valle d’Aosta. All’arrivo dei tecnici del Soccorso Alpino Valdostano, in elicottero, la zona del recupero si è presentata pericolosa, con cadute di massi e neve pressoché continue. Il tentativo di issare a bordo l’alpinista è stato abbandonato: troppo rischioso per i soccorritori.

In serata, una nuova missione. Finita al limite dell’oscurità, con i tecnici a fronteggiare varie difficoltà, ha avuto esito positivo. Il corpo è stato portato a Courmayeur, a disposizione per gli accertamenti del caso. Il riscontro esterno del medico-legale ha confermato la morte per i traumi riportati nella caduta. Nella giornata di oggi, sono giunti dalla Francia i parenti, per procedere al riconoscimento del cadavere.

Nel primo tentativo di recupero del corpo senza vita, erano stati evacuati dalla montagna i due compagni della vittima. Giunti a Valle, sono stati sentiti dal Sagf, cui hanno spiegato la volontà di lanciarsi e l’avvicinamento alla vetta. La ricostruzione e gli elementi raccolti dai finanzieri saranno oggetto di una relazione che le “Fiamme gialle” depositeranno in Procura, per le determinazioni del caso.

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