Falsi abbonamenti a riviste istituzionali: segnalati tentativi di truffa in Valle

Un'organizzazione valdostana, dopo un contatto telefonico con un sedicente rappresentante dei Vigili del fuoco, si è vista recapitare, da un giovane qualificatosi come corriere, un pacco che prevedeva un contrassegno da 168 euro.
Truffa telefonica
Cronaca

Stipulare un abbonamento ad una presunta rivista istituzionale di un corpo dello Stato, per sostenerne l’attività, ma scoprire poi di avere aderito ad un’iniziativa imperniata su pubblicazioni tutt’altro che ufficiali. Una truffa tanto collaudata, quanto efficace, nell’arsenale degli impostori, ma alla quale è bene fare sempre attenzione. Casi di questo tentativo sono stati segnalati, di recente, in Valle d’Aosta ed hanno riguardato una rivista di settore dei Vigili del fuoco.

Com’è tradizione, la prima parte della truffa, viaggia sui fili del telefono. La potenziale vittima, nel caso specifico un’organizzazione valdostana attiva nel campo della solidarietà, viene contattata da un sedicente rappresentante del Corpo, che promuove la campagna di abbonamenti. La risposta interlocutoria, senza tuttavia manifestare alcuna adesione, ha aperto la porta alla seconda fase di quanto accaduto.

Alcuni giorni dopo, negli uffici dell’organizzazione si presenta infatti un ragazzo, qualificatosi come corriere, incaricato di consegnare un pacco presumibilmente contenente una rivista, richiedendo – per il ritiro – un contrassegno (da corrispondere esclusivamente in contanti) di 168 euro. Appreso della non volontà di pagare, il giovane si è allontanato.

Passa ancora qualche giorno e il sedicente “avvocato dei Vigili del fuoco” contatta nuovamente l’ufficio (sempre attraverso “numero anonimo”), sentendosi rispondere che qualsiasi spesa, per un’organizzazione, non può essere decisa seduta stante. In quel momento – si conclude il racconto di chi ha segnalato l’accaduto – ha tagliato corto e riagganciato.

Occorre ricordare che le forze dell’ordine e i servizi di emergenza-urgenza non effettuano campagne né a domicilio, né telefoniche, e che non richiedono denaro a privati. Di fronte a qualsiasi dubbio, mai accettare le proposte, manifestando chiaramente il diniego. Se necessario, contattare il 112. Secondo i dati ufficiali, il volume d’affari derivante da questi raggiri è impressionante e, nel tempo, non sono mancate denunce ed anche arresti.

In passato sono stati individuati, dagli investigatori, veri e propri “call center” dediti a contattare professionisti, imprenditori ed artigiani residenti in tutta Italia. Peraltro, le riviste al centro di questi raggiri non hanno nulla a che vedere con quelle ufficiali e, il più delle volte, presentano uno scarso valore, realizzate come sono per finalità ben diverse da quelle informative.

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