Guida in stato di ebbrezza: 60 ore alla Caritas per il vicecomandante Boero

Comparso oggi a processo, l’uomo ha chiesto di prestare attività socialmente utili. L’udienza per la valutazione della prova è stata fissata per il 26 novembre 2016.
Cronaca

Il giudice monocratico Marco Tornatore ha accolto la richiesta di “messa alla prova” avanzata da Fulvio Boero, vicecomandante della Polizia locale di Aosta, comparso oggi in Tribunale con l’accusa di guida in stato di ebbrezza. Si tratta di una possibilità prevista dalla normativa, che vede l’estinzione temporanea del reato, per consentire all’imputato di svolgere attività socialmente utili, secondo modalità e durata concordate con il magistrato e gli uffici competenti. Al termine del periodo, il giudice valuta il percorso seguito dall’imputato e, sulla base dell’esito, stabilisce se il reato è estinto definitivamente, o meno.

Nel dettaglio, Boero ha richiesto di svolgere la sua attività alla Caritas e il giudice Tornatore ha stabilito in sessanta le ore che dovranno essere prestate. Il processo è sospeso per sei mesi, nei quali l’imputato, oltre a svolgere i lavori di utilità sociale, si impegna a “non frequentare bar o luoghi di vendita alcoolici”. Nel periodo di “messa alla prova”, l’espatrio non è vietato, ma va autorizzato dalle autorità e l’allontanamento dalla regione, per più di un giorno, va comunicato all’ufficio competente. L’udienza in cui il giudice si esprimerà sull’esito della “messa alla prova” è stata fissata per il 26 novembre 2016.

Boero era risultato positivo all’alcooltest in una notte del marzo 2015, quando i Carabinieri lo avevano sottoposto al controllo dopo un incidente avvenuto in un comune della cintura di Aosta. La patente gli era quindi stata ritirata.

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