È stata dedicata a due udienze per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina la mattinata di oggi, mercoledì 12 febbraio, al Tribunale di Aosta. Dinanzi al collegio presieduto da Eugenio Gramola (con Marco Tornatore e Maurizio D’Abrusco giudici a latere) è comparso dapprima il 44enne pakistano Ghazanfar Hayat. L’uomo, arrestato il 7 ottobre scorso al traforo del Monte Bianco – perché trovato su un furgone con tredici migranti irregolari a bordo e ritenuto un “collaboratore” del connazionale 34enne al volante – è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione, oltre ad una multa da 150mila euro.
L’accusa era rappresentata dal pm Luca Ceccanti. Sul mezzo, un Ford Transit, i profughi, anch’essi pakistani, erano in nove nell’abitacolo e quattro stipati nel vano bagagli. Circostanze dalle quali era derivata, per gli arrestati, l’aggravante di aver messo a rischio l’incolumità dei trasportati (tra i quali anche un minorenne). Il veicolo, con targa italiana, era risultato essere stato noleggiato per l’occasione. Erano stati trovati, inoltre, 800 euro, sequestrati perché ritenuti dalla Polizia di frontiera l’“argent de poche” messo a disposizione di conducente ed accompagnatore dagli organizzatori del trasporto. L’imputato era difeso dall’avvocato Filippo Vaccino.
Nella seconda udienza, al 40enne armeno Samvel Sireyan, che ha scelto il rito abbreviato (difensore Carlo Laganà), sono stati inflitti 2 anni di carcere (pena sospesa) e 90mila euro. Si trattava di una “direttissima”, perché l’uomo, residente a Bolzano, è finito in manette nelle prime ore di oggi, mercoledì 12, sempre al tunnel del Bianco. Guidava una Opel Zafira su cui portava una intera famiglia di connazionali, in tutto sei, sprovvisti di documenti, che ha sostenuto di aver conosciuto in una chiesa frequentata dalla comunità armena. Non sono state rinvenute somme di entità tale da far pensare ad un trasporto su pagamento. Il pm Eugenia Menichetti aveva chiesto 2 anni 2 mesi e 20 giorni di carcere, con 60mila euro di multa.