Immigrazione, quarto arresto in tre giorni ad una frontiera della Valle

Si tratta di un kosovaro 40enne che, condotto in Tribunale per essere processato con rito “direttissimo” ha patteggiato 6 mesi di carcere e 15mila euro di multa. Trasportava due persone sprovviste di documenti validi per entrare in Italia.
Le Volanti sotto il Tribunale durante l'udienza.
Cronaca

Quando la settimana è al terzo giorno, sfila in Tribunale il quarto arrestato ad una frontiera della Valle. Si è trattato del kosovaro Besim Avdiu, 40 anni, residente in Svizzera, finito in manette poco prima della mezzanotte di ieri, martedì 30 luglio, dopo essere stato fermato per dei controlli al tunnel del Monte Bianco.

Guidava, provenendo dalla Francia, una Renault Scénic a bordo della quale viaggiavano altre tre persone. Una è risultata provvista di documenti validi per l’ingresso in Italia, mentre le altre due no (sono state respinte oltralpe). Agli agenti (oltre alla Polizia di frontiera il traforo è presidiato anche dal Reparto Mobile e dai militari di “Strade sicure”) hanno raccontato di essere diretti verso l’Albania, giustificando, in parte, il denaro rinvenuto nella perquisizione (895 euro e oltre 9mila franchi svizzeri) con il successivo acquisto dei biglietti del traghetto per attraversare l’Adriatico.

I poliziotti, convinti invece che quei soldi fossero il compenso per il “viaggio”, hanno proceduto al fermo, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Condotto stamane dinanzi al giudice monocratico Davide Paladino per la “direttissima”, il 40enne, difeso dall’avvocato Tony Latini, ha patteggiato 6 mesi di carcere e 15mila euro di multa. La sentenza include anche la confisca del veicolo su cui l’uomo è stato controllato (di proprietà della ditta per cui lavorava). L’accusa era rappresentata dal pm Carlo Introvigne.

Sempre stamane, si è concluso il processo a carico di Youssef El Aggouri, 41enne egiziano (residente in Francia e con cittadinanza polacca) arrestato venerdì scorso 26 luglio, sempre al traforo del Bianco, perché trasportava cinque siriani irregolari in Italia. Il collegio giudicante, presieduto dal giudice Eugenio Gramola (pm Eugenia Menichetti), gli ha inflitto due anni di reclusione e 17mila euro di multa. Dell’uomo, al momento, non è stata disposta la scarcerazione.

Nella giornata di lunedì erano poi stati giudicati, sempre con rito “direttissimo”, un 31enne di etnia curda, Abdullah Bakir Hard, bloccato dai Carabinieri a Pré-Saint-Didier dopo essere entrato in Italia dal valico del Piccolo San Bernardo, con un connazionale senza documenti per l’ingresso nel Paese (8 mesi e 10mila euro di multa), nonché un iraniano ed un egiziano, che avevano esibito dei documenti falsi ai controlli al Monte Bianco (undici mesi di carcere ognuno).

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