In viaggio con dodici migranti sul furgone: “passeur” in manette

Il mezzo è stato fermato alle 23 di ieri, venerdì 8 febbraio, al traforo del Monte Bianco. I trasportati, di etnia curda, hanno dichiarato di provenire da Iran e Iraq. In corso, da parte della Polizia di frontiera, approfondimenti sul “viaggio”.
Il furgone diretto in Francia fermato dalla Polizia
Cronaca

Erano le 23 di ieri, venerdì 8 febbraio, quando gli agenti della Polizia di frontiera in servizio al Traforo del Monte Bianco hanno fermato un furgone diretto in Francia. Appena i poliziotti hanno aperto il vano, per controllare il carico, si sono trovati davanti non scatoloni o merci, ma persone. Per la precisione, dodici migranti di etnia curda, che hanno dichiarato di provenire da Iran ed Iraq. Tra loro, anche cinque minorenni, tutti attorno ai 16-17 anni.

L’autista del mezzo, un iracheno regolarmente residente in Italia, in forza di un permesso di soggiorno per protezione sussidiaria, è stato così tratto in arresto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Viste le condizioni del trasporto, che avrebbero potuto facilmente trasformare lo spostamento in tragedia, il reato gli è contestato con l’aggravante del trattamento inumano o degradante cui sono stati sottoposti i profughi.

L’operazione di Polizia iniziata ieri sera è ancora in corso: proseguono le procedure di identificazione delle persone che erano stipate sul mezzo. Gli uomini della Polizia di frontiera, guidati dal vicequestore Alessandro Zanzi, stanno inoltre raccogliendo testimonianze e conducendo approfondimenti sul “viaggio”, per capire quale fosse la destinazione finale e quanto ognuno abbia versato (e a chi) per salire a bordo e superare la frontiera.

Peraltro, di primo acchito, gli elementi in comune con un altro episodio recente, risalente al 17 gennaio scorso, sempre alla “piastra” del tunnel che conduce in Francia, non mancano, a partire dalla modalità di trasporto (in quel caso, sul retro di un Iveco Daily noleggiato a Torino, erano state stipate ventisei persone), fino all’etnia dei trasportati (asiatici).

Uno dei quattro “passeur” finiti in manette in quell’occasione, aveva spiegato al pm, interrogato in carcere, di essere stato contattato per un trasporto di merci verso la Spagna, dietro la promessa di 500 euro. Altri si erano spinti a raccontare che gli organizzatori del “viaggio” avevano superato la frontiera nella stessa notte, ma a bordo di altri mezzi, transitati prima di quelli con i migranti. La “caccia” della Polizia ai trafficanti di esseri umani continua.

0 risposte

  1. Fatemi capire l’immigrazione nei due sensi del traforo del Monte Bianco.
    Se stanno andando in Francia li fermiamo in Italia e li processiamo per direttissima a spese nostre.
    Se invece arrivano dalla Francia li fermiamo in Italia e li processiamo per direttissima a spese nostre.
    Siamo un popolo di IDIOTI.

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