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E’ un 35enne tedesco la vittima dell’incidente sull’Aiguille Noire de Peuterey

Si chiamava Oliver Adolf Schurch ed era di Augsburg (Baviera). Il corpo senza vita è stato recuperato nella serata di ieri ed il riconoscimento è avvenuto da parte del compagno di ascensione, rimasto illeso.
Cronaca

E’ un 35enne tedesco, Oliver Adolf Schnurch di Augsburg (cittadina in Baviera), la vittima dell’incidente avvenuto sabato pomeriggio sull’Aiguille Noire de Peuterey (Monte Bianco). Il corpo senza vita, recuperato ieri sera dal Soccorso Alpino Valdostano e portato alla camera mortuaria di Courmayeur, è stato riconosciuto dal compagno di ascensione, rimasto illeso e che era stato tratto in salvo in elicottero qualche ora prima, dopo che le nubi e il forte vento non avevano consentito di avvicinarsi alla zona per diverse ore.

Gli accertamenti sull’accaduto sono affidati al Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Entrèves. Secondo quanto ricostruito sinora dai militari, i due scalatori erano partiti dalla Val Veny, per raggiungere il bivacco Borelli, dove hanno pernottato. Con le prime luci di sabato si sono rimessi in marcia, intenzionati a percorrere la cresta sud dell’Aiguille Noire. Il rischio di temporali, realizzato cammin facendo, li ha portati però a modificare i loro piani, spingendoli a scendere.

Durante il rientro, sono però finiti fuori dalla via normale di discesa, trovandosi in una zona mista con rocce, molto scoscesa. E’ a questo punto che trovano una fettuccia, lasciata probabilmente da qualche cordata andata incontro alle stesse difficoltà in passato. Pensano di utilizzarla per fare una calata in corda doppia. Per primo, il superstite, anch’egli tedesco, di 68 anni, viene calato fino ad una cengia sottostante, dove attende che scenda l’amico.

Qualcosa va storto. Probabilmente si strappa la fettuccia e l’alpinista cade, finendo sotto il punto in cui il compagno era fermo. Entrambi sono legati alla corda, che va in trazione, con lo scalatore fermo sul terrazzino che riesce a trattenere lo strappo, assicurare la cima a una roccia e a slegarsi, dando l’allarme. Nel ripercorrere l’accaduto, il compagno ha detto di non aver udito urla, né di aver visto dove si trovasse, più sotto, l’amico. Il corpo esanime verrà individuato a una trentina di metri dalla cengia.

Il compagno trascorre la nottata in parete. L’elicottero non riesce ad avvicinarsi sabato sera e ci arriverà solo domenica attorno alle 16. Portato a Courmayeur dopo il recupero, lo scalatore 68enne viene visitato dal medico dell’equipaggio dell’elisoccorso: è illeso. Le condizioni, in quel momento, non consentono però di issare a bordo anche il corpo del compagno. La manovra riuscirà a sera inoltrata, grazie a un’altra schiarita. Stamane, il medico legale ha effettuato il riscontro esterno sul corpo della vittima.

La coppia era attrezzata adeguatamente e vantava esperienza alpinistica. Schnurch, ufficiale di un corpo dello Stato tedesco e, a quanto ricostruito stava compiendo il corso da guida in Germania. Sempre sabato, nel gruppo del Bianco, altri due alpinisti erano stati recuperati illesi sulle Grandes Jorasses. Anche in questo caso il maltempo aveva reso impossibile avvicinarsi sul versante italiano ed era stato il Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne di Chamonix a procedere.

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