Mentre la Valle fa i conti con le emergenze verificatesi oggi, con varie strade chiuse e alcune località irraggiungibili per valanghe cadute o altamente probabili, l’attenzione rimane ovviamente elevata anche all’evoluzione della perturbazione che interessa la regione. Il bollettino meteorologico del Centro funzionale dell’Amministrazione regionale parla, per domani, martedì 9 gennaio, di “nevicate fino a metà giornata oltre 1000-1200 metri, soprattutto nel settore centro orientale, poi qualche schiarita”.
Venti a 3.000 metri moderati sud-orientali, “in attenuazione e rotazione da sud-ovest” e “brezze nelle valli”. Previsti anche un lieve calo delle temperature e lo zero termico tra 1500 e 1600 metri. La tendenza successiva vede un tempo “abbastanza soleggiato e più freddo fino a sabato” 13 gennaio, quindi “deboli nevicate domenica”.
Conseguentemente alle nevicate ancora previste, sale – nel bollettino emesso nel pomeriggio di oggi – il grado di pericolo di valanghe, che “nelle vallate del Gran Paradiso, medie e alte valli del Lys e Ayas e alta Valtournenche” passa al massimo livello, cioè 5 (“molto forte”), mentre sarà di 4 (“forte”) su tutto il resto del territorio regionale.
“Le nevicate – si legge – continuano e si intensificano nel pomeriggio di lunedì e nella notte tra lunedì e martedì, quando l’attività valanghiva spontanea sarà più intensa e diffusa su tutta la regione”. La situazione viene giudicata più critica “in particolare nel sud e nell’est” della Valle, dove “i quantitativi di neve fresca a fine episodio possono superare i due metri oltre i 2100-2300 metri" e "dove sono probabili grandi valanghe”.
Soprattutto, sotto i 2300-2500 metri sono attesi distacchi "di neve bagnata anche di fondo di medie dimensioni, in grado di raggiungere la viabilità di fondovalle”. Sopra il limite del bosco, invece, possibili “valanghe a lastroni, di medie e grandi dimensioni, di neve asciutta che staccandosi in alta quota possono aumentare di volume agganciando la neve bagnata presente alle quote intermedie”. Fenomeni valutati in grado di raggiungere “il fondovalle sia con la componente nubiforme, sia con la densa, e in alcuni casi superare i limiti storici”. La situazione è ovviamente “molto pericolosa per le attività escursionistiche e scialpinistiche/fuoripista”.