Lei tedesca, lui austriaco: chi erano i due ragazzi morti ieri scalando il Cervino

I militari del Sagf hanno completato l’identificazione dei due alpinisti precipitati per 1.300 metri, dopo aver completato la salita in vetta alla Gran Becca. Erano giunti giorni prima a Valtournenche e partiti, di buon mattino, dal rifugio all’Ordiondé.
Immagine di archivio
Cronaca

I militari della stazione del Breuil del Soccorso alpino della guardia di finanza hanno completato l’identificazione dei due alpinisti precipitati nella mattinata di ieri, giovedì 19 luglio, dal Cervino. Si tratta di Lukas Kendlbacher, 28enne austriaco, e di Stefanie Frommelt, 25enne tedesca. Arrivando ai loro nomi, le “Fiamme gialle” hanno anche ricostruito il loro itinerario, fino all’ascensione che li ha portati in vetta alla Gran Becca e, poco dopo averla conquistata, alla morte.

Nei giorni prima della scalata, la coppia era arrivata a Valtournenche ed aveva soggiornato in un hotel di Cervinia. Per salire sulla montagna erano partiti ieri, di buon mattino, dal rifugio Duca degli Abruzzi all’Oriondé (2.802 metri di quota). Ai 4.478 metri della cima erano giunti poco prima di mezzogiorno: là, dove il cielo sembra tanto vicino da riuscire a toccarlo, avevano incontrato la guida valdostana François Cazzanelli, con suo padre e due clienti. Si erano salutati, poi il gruppo più numeroso aveva iniziato la discesa.

Poco dopo, mentre si trovavano sulla Scala Jordan, hanno notato i giovani alpinisti cadere e dato l’allarme. I due ragazzi erano legati e calzavano i ramponi (sulla sommità del Cervino la neve è ancora presente): l’ipotesi più verosimile è che uno abbia perso l’equilibrio, trascinando con sé l’altro. Forse un momento di deconcentrazione, forse un’incertezza in un passo. Il volo, finito sulle rocce sottostanti, è stato spaventoso: l’elicottero della Protezione civile li ha trovati milletrecento metri più in basso. Il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.

A detta anche della guida che li ha incrociati in vetta, i due erano ben equipaggiati e apparivano muoversi consapevolmente, denotando una certa padronanza dell’alpinismo. Il profilo Instagram di Stefanie Frommelt è infatti ricco di immagini in alta quota. L’ultima foto pubblicata dalla ragazza, due giorni fa, la ritrae in un attimo di relax, in un parco giochi ai piedi del Cervino. Assieme alla foto, un pensiero in tedesco: “la vita è come un’altalena, a volte va in basso, altre in alto”. Una caducità con cui la giovane sicuramente non pensava di dover fare i conti nel giro di quarantott’ore.

Sempre oggi, la Polizia svizzera del Canton Vallese ha completato anche l’identificazione dell’alpinista trovato senza vita sabato scorso, 14 luglio, sulla Cresta dell’Hörnli, a 4.100 metri di quota, sul versante elvetico della montagna. Si tratta di un 67enne di nazionalità giapponese. Il suo corpo era stato trovato da una guida impegnata a salire la montagna. La procura federale ha aperto un’inchiesta sull’accaduto.

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