L’incidente del Miravidi assume valenza giudiziaria internazionale

Sui fatti in cui ha perso la vita due giorni fa il maestro di sci 44enne Nicolas Gaide, di La Rosière, sono iniziati accertamenti del Corpo forestale, coordinati dalla Procura, su richiesta delle autorità francesi.
Il maestro scomparso, Nicolas Gaide.
Cronaca

Assume valenza giudiziaria internazionale l’incidente in cui martedì scorso, 7 gennaio, ha perso la vita sul Monte Miravidi, al confine tra Italia e Francia, il maestro di sci 44enne Nicolas Gaide, di La Rosière. Sulla base di un articolo del Codice penale italiano, le autorità d’oltralpe hanno infatti chiesto alla Procura distrettuale di Torino, che ha investito per competenza territoriale quella di Aosta, un approfondimento transnazionale sull’accaduto.

Sono così iniziati degli accertamenti del Corpo forestale della Valle d’Aosta, coordinati dal pubblico ministero Francesco Pizzato, che mirano a stabilire dove è iniziata la condotta che ha causato la morte dell’uomo. Gaide era impegnato in un’attività formativa di eliski assieme a dei colleghi. Dopo avere depositato i partecipanti, l’elicottero utilizzato quel giorno – della società “Gmh” di Courmayeur – si era nuovamente alzato. Il maestro, per cause al vaglio degli inquirenti, era però rimasto impigliato al velivolo ed è precipitato nel vuoto pochi secondi dopo, perdendo la vita.

Il piazzale da cui è decollato l’elicottero è regolarmente autorizzato e sorge in territorio italiano. Il punto in cui è caduto il corpo, anche se distante non più di qualche decina di metri, si trova in Francia. Da qui l’attivarsi delle autorità d’oltralpe per le indagini, ma anche l’entrare in campo del principio di ubiquità, secondo cui un reato va considerato commesso (ed è quindi da perseguire) sia nel luogo in cui ha avuto luogo la condotta irregolare (anche solo in parte), sia in quello in cui si è verificato l’evento. Un aspetto che l’accertamento transnazionale dovrebbe contribuire a definire.

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