E' stato notificato nei giorni scorsi l'avviso di conclusione delle indagini, coordinate dal pubblico ministero Eugenia Menichetti, ai sei indagati in uno dei fascicoli aperti dalla Procura per il grave incidente che il 16 marzo del 2011 coinvolse l'ingegnere Michel Chabod, 41 anni, di Valsavarenche.
Si tratta del proprietario del terreno da cui si staccò la grossa pietra che colpì l'auto del professionista, Gabriele Gianni, 76 anni, di Aosta, dell'affittuaria del campo, Anna De Santis, 48 anni di Aosta, dell'allora sindaco di Villeneuve Roberta Quattrocchio, 52 anni, del presidente della Regione all'epoca dei fatti, Augusto Rollandin, del progettista Luciano David, 71 anni, di Villeneuve e dell'ex dirigente dell'Assessorato regionale ai lavori pubblici Carlo Berthod, 76 anni di Aosta.
A David, Rollandin, Quattrocchio e Berthod il Pm contesta anzitutto il reato in concorso di lesioni personali colpose. Per il magistrato, "ciascuno titolare di una posizione di garanzia derivante dai ruoli rivestiti e dalle funzioni concretamente svolte", gli indagati "cooperavano nel cagionare a Chabod lesioni personali gravissime, dalle quali derivava pericolo per la vita" ed "alle quali conseguiva una malattia certamente insanabile".
Secondo le risultanze dell'inchiesta, Luciano David "ometteva di condurre una caratterizzazione geotecnica del suolo volta ad analizzare la stabilità del pendio attraverso un'indagine geologica". L'ex presidente della Regione, Augusto Rollandin non avrebbe, invece, richiesto "un'integrazione della relazione tecnica relativa all'analisi geologica e di stabilità della scarpata", mentre Carlo Berthod "dava esecuzione al progetto dei lavori di allargamento e sistemazione stradale in località Chavonne ed affidava l'incarico all'impresa appaltatrice in assenza dei dovuti approfondimenti geologici e geotecnici". Infine, Roberta Quattrocchio "ometteva di far predisporre adeguate protezioni consistenti in opere di stabilizzazione attiva e di protezione passiva del pendio situato a monte" della strada.
Contestato a tutti gli indagati anche il reato in concorso di frana ed attentato alla sicurezza dei trasporti. Al proprietario del terreno da cui si staccò la grossa pietra, Gabriele Gianni, e all'affittuaria del campo, Anna De Santis, il Pm contesta il non aver proceduto a "provvedere alla messa in sicurezza, ovvero alla rimozione del grosso masso roccioso", oltre alla mancata segnalazione del "pericolo alle autorità competenti".
Gli indagati avranno ora 20 giorni per depositare memorie, chiedere al magistrato inquirente ulteriori atti di indagine o di essere sentiti. Successivamente, il Pm deciderà se richiedere il rinvio a giudizio o l'archiviazione. Sulle istanze si pronuncerà il Gip.
Nel luglio scorso, l'allora procuratore capo facente funzioni Giancarlo Avenati Bassi aveva revocato la richiesta di archiviazione avanzata dal pm sospeso Pasquale Longarini e dall'ex capo della Procura Marilinda Mineccia. Il gup Davide Paladino, durante l'udienza di opposizione all'archiviazione – a presentare richiesta era stata Assotrasporti – aveva quindi restituito il fascicolo al pm, per gli approfondimenti completati negli scorsi giorni.
Erano le 8 di mattina del 16 marzo 2011 quando, sotto una pioggia a dirotto, un enorme masso si staccò a monte della strada comunale tra Villeneuve e Aymavilles travolgendo la Fiat Sedici sulla quale viaggiava Michel Chabod, 41 anni ingegnere di Valsavarenche. L'uomo rimase schiacciato e intrappolato tra le lamiere riportando gravissime lesioni.