Maxi rissa sulle piste di Courmayeur, sette richieste di giudizio immediato

La scazzottata contestata dal pm Pizzato a due clienti, al responsabile e quattro addetti alla vigilanza del “Super G” è avvenuta lo scorso 30 marzo. Sui fatti hanno indagato, anche esaminando filmati, i Carabinieri di Courmayeur.
Uno dei fotogrammi esaminati dai Carabinieri.
Cronaca

Richiesta al Gip di giudizio immediato. L’ha avanzata la Procura di Aosta per i sette protagonisti di una rissa scoppiata lo scorso 30 marzo in un locale sulle piste di sci di Courmayeur, il “Super G” di Plan Checrouit. Attraverso l’analisi dei filmati della videosorveglianza del bar-ristorante, e di alcuni video girati da testimoni (alcuni dei quali erano anche finiti, poi rimossi, sui social netowrk), le indagini dei Carabinieri hanno ricostruito “in termini precisi” la dinamica dell’accaduto “e il livello di coinvolgimento di ciascun concorrente”.

A fronteggiarsi nel parapiglia, con un livello di violenza giudicato elevato dagli inquirenti, due clienti (Stefano D’Anello, 31 anni, di Courmayeur e Federico Luckenbach, 41, di Milano) opposti al responsabile del locale (Alessandro Sinisi, 36, di Cardano al Campo, in provincia di Varese) e quattro addetti alla vigilanza del “Super G” (Achraf Laabid El Bagari, 32, marocchino residente ad Aosta; Matteo Marcella, 31, di Legnano; Arturo De Santis, 27, di Cardano al Campo; Daka Fofana, 22, maliano residente a Busto Arsizio, sempre nel varesotto).

Tutto sommato futile, a quanto emerso dagli accertamenti, il motivo del contendere. È uno degli ultimi sabati della stagione e il locale è in festa. D’Anello e alcuni amici vorrebbero acquistare una bottiglia di vodka. Sentitisi chiedere 180 euro, avrebbero rilanciato proponendo uno sconto a 120. Sinisi, destinatario della richiesta, rifiuta e, nelle immagini, si notano i clienti allontanarsi e fare ritorno, poco dopo, con un rigonfiamento sotto la giacca di uno di loro.

È la bottiglia di superalcoolico, comprata in un altro bar e introdotta di nascosto nel “Super G”. A quel punto, i rappresentanti del locale raggiungono e affrontano D’Anello, in compagnia di Luckenbach. La discussione degenera e si sviluppa la violenta rissa nel dehors. I filmati presi in esame dai Carabinieri testimoniano anche la frase “Adesso lo ammazzo”, proferita da El Bagari prima di lanciarsi a gamba protesa, colpendo con il piede D’anello bloccato in terra.

La contestazione mossa dal pm Francesco Pizzato ai sette è aggravata dal fatto che due dei partecipanti (D’Anello e Sinisi) abbiano riportato delle lesioni personali (giudicate guaribili, rispettivamente, in tre e cinque giorni) e dal concorso, nel reato, di oltre cinque persone. Per Labid El Bagari è anche contestata la recidiva infraquinquennale, specifica e reiterata. Nel gennaio 2018 il giovane era stato condannato (2 anni e 20 giorni) per rapina pluriaggravata e lesioni personali aggravate, mentre nel giugno 2017 era stato ritenuto colpevole (2 anni) dell’accoltellamento di due fratelli alla discoteca “Prince” di Quart.

Il giudizio immediato è un cammino processuale che il pm intraprende quando ritiene, dalle indagini svolte, condotte dai militari della stazione di Courmayeur, di aver raggiunto l’evidenza della prova del reato ipotizzato. Il Gip del Tribunale dovrà ora fissare l’udienza in cui gli indagati (cinque dei quali, nel corso dell’inchiesta, erano stati anche sottoposti ad alcune misure cautelari) saranno chiamati a comparire.

Il “Super G” era già balzato agli onori della cronaca per un’ipotesi di abuso edilizio del dehors teatro della rissa. Ad attivare il procedimento con cui, nello scorso febbraio, il Suel (lo Sportello unico degli Enti locali) aveva emesso ordinanze mirate a vietare la somministrazione di alimenti e bevande e a far rimuovere il manufatto, era stata una segnalazione del Comune di Courmayeur.La gestione del locale aveva impugnato gli atti dinanzi al Tar, ottenendo la sospensiva dei provvedimenti. L’udienza di merito era fissata per lo scorso 12 giugno, ma ad oggi non è noto l’esito.

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