Intemperie, minacce ed escandescenze, anche nei confronti dei Carabinieri intervenuti. Sono i fatti che, nella serata di ieri, martedì 18 giugno, in un bar di Saint-Vincent, hanno portato all’arresto di un 32enne residente in Campania, Mykola Piscopo, con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
L’intervento dell’Arma scatta quando dal locale arrivano chiamate al 112, che segnalano problemi con un avventore. All’arrivo della pattuglia del Nucleo Radiomobile sul posto, l’uomo appare visibilmente alterato. A quanto ricostruito, ha avuto un alterco con il genitore di una ragazza nel bar. Sono volate parole grosse, anche nei confronti del personale.
La paziente opera di dialogo e distensione dei Carabinieri richiede del tempo, ma pare avere un effetto nel riportare la calma nel bar. In seguito, però, il 32enne torna a manifestare propositi violenti. L’Arma, a quel punto, interviene per bloccare l’uomo. I militari della pattuglia finiscono colpiti. Anche una volta in caserma, dopo l’arresto, Piscopo non accenna a calmarsi, lo farà solo a notte fonda.
Portato in carcere, l’uomo, arrivato in Valle una decina di giorni fa per lavoro, è comparso nella mattinata di oggi, mercoledì 19 giugno, dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Aosta. Dopo la convalida dell’arresto, operato in flagranza di reato, ha patteggiato una pena di un anno, un mese e 20 giorni di carcere per le contestazioni mossegli.
Sulla misura cautelare, il pm Manlio D’Ambrosi, in considerazione di altri episodi simili a carico dell’uomo negli ultimi cinque anni, ha chiesto il mantenimento della custodia in carcere. La difesa dell’imputato, l’avvocato Stefano Marchesini, ha rilanciato per una misura meno afflittiva. Il giudice, in merito, si è riservato la decisione.