Prende quota l’ipotesi dell’omicidio riguardo alla morte di Pino Bétemps, il 72enne di Saint-Christophe trovato senza vita martedì 19 ottobre nella sua abitazione di Sorreley. Se dall’autopsia non erano giunte indicazioni sull’esatta causa della morte, dagli approfondimenti che stanno proseguendo è emerso un quadro di lesioni e fratture compatibili con il fatto che l’anziano abbia avuto una colluttazione con qualcuno.
Si tratta, in particolare, di traumi sui polsi, sulla nuca e sul naso. Bétemps era a terra, nella cantina di casa, con una corda al collo. Proprio da questo dato erano nati i dubbi degli inquirenti, rispetto al trovarsi effettivamente di fronte ad un suicidio, poi rafforzati dall’assenza di ferite in corrispondenza del laccio (una fascetta di quelle usate per le rotoballe di fieno, con un fermaglio). Agli occhi della Squadra Mobile di Aosta, incaricata delle indagini, il quadro complessivo presenta comunque ancora diverse zone d’ombra, per cui del caso verrà investita anche la Polizia scientifica di Torino (già all’opera in Valle nell’omicidio di Raluca Elena Serban, lo scorso aprile).
Il movente del delitto, per primo, non è ancora chiaro agli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero Giovanni Roteglia (il fascicolo era stato aperto per omicidio colposo, ma inizialmente era una prospettazione legata alla necessità di svolgere gli accertamenti). La casa in cui Bétemps viveva da solo con il fratello Franco, gravemente disabile (proprio l’averlo trovato semi-incosciente dinanzi all’uscio di casa ha condotto al rinvenimento del cadavere, risultato senza vita da almeno quattro giorni), è apparsa da subito in condizioni di profondo degrado: masserizie, cassette, scarpe vecchie e altre sporcizie un po’ ovunque, dentro e fuori dalla villetta.
Un contesto in cui non era semplice leggere tracce utili, ma con il rovescio della medaglia rappresentato dalla sua stratificazione della confusione nel tempo: se qualcosa fosse stato mosso o spostato di recente, lo si sarebbe colto. Per questo, pur nel riserbo che avvolge l’inchiesta, gli investigatori non attribuiscono particolare peso ad tentativo di rapina finito male. Nell’abitazione è stata rinvenuta una somma in contanti di circa 1.500 euro e l’assenza di intrusioni evidenti rimanda al fatto che non siano stati sottratti altri soldi.
A questo punto, la domanda su cui svoltano le indagini diventa: chi e perché ha incrociato la vita di un uomo dalla socialità relativa, descritto in paese come quasi “invisibile”, che trascorreva le sue giornate tra i campi e il garage-officina allestito dopo il pensionamento da operaio siderurgico? E, soprattutto, perché quell’incontro è degenerato in una verosimile aggressione, chiusasi con la morte di Bétemps? Una risposta che, confidando anche nel lavoro degli esperti abituati a valorizzare tracce minuscole, gli inquirenti continuano a cercare.