Nando Dalla Chiesa ha aperto il secondo corso per Giovani ambasciatori della legalità

L’iniziativa è organizzata dall’Osservatorio regionale antimafia, istituito presso il Consiglio Valle, in collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta. E’ articolato su 30 ore di formazion e vi partecipano 22 giovani tra i 18 e i 35 anni.
gruppo giovani ambasciatori legalità
Cronaca

L’incontro “Educare alla legalità, educare al conflitto”, tenutosi nel pomeriggio di ieri, lunedì 17 febbraio, e che ha visto tra l’altro l’intervento del professore Nando Dalla Chiesa, ha aperto la seconda edizione del corso “Giovani ambasciatori della legalità”. L’iniziativa è organizzata dall’Osservatorio regionale antimafia, istituito presso il Consiglio Valle, in collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta.

Al corso prendono parte 22 giovani tra i 18 e i 35 anni, laureati o iscritti a un corso di laurea. Il percorso formativo si articola su 30 ore, con l’intento di approfondire la presenza della criminalità organizzata di stampo mafioso a livello internazionale, nazionale e locale. Tra coloro che terranno le lezioni, docenti universitari, giornalisti, ex amministratori di località colpite dal fenomeno mafioso, magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine e avvocati.

gheda ceretta dallachiesa bertin
Da sx: Paolo Gheda, Manuela Ceretta (UniVdA), il professor Dalla Chiesa, il presidente Bertin.

Nell’intervenire all’appuntamento di ieri, tenuto nel salone di palazzo regionale – anche nell’intento di creare un momento di riflessione e si sensibilizzazione all’interno della comunità (il resto del percorso sarà al polo universitario di via Monte Vodice) – Nando Dalla Chiesa, ordinario di sociologia della criminalità organizzata all’Università degli studi di Milano, ha messo l’accento sul fatto che “il problema non è istruire, ma educare: è necessario costruire una ricchezza educativa”.

Parlando della povertà educativa, che non si riduce semplicemente ad un basso tasso d’istruzione (ma implica la difficoltà di confrontarsi con le sfide da affrontare), l’ex Sottosegretario di Stato ha sottolineato che “educare alla legalità significa educare al conflitto, alla capacità di contrapporsi a qualcuno o a determinati interessi, perché il nostro sistema è imbevuto di presenza mafiosa”.

pubblico incontro Nando Dalla Chiesa
Il pubblico che ha seguito l’incontro.

Il corso “Giovani ambasciatori della legalità” si svilupperà su macro tematiche come: essere ambasciatori; storia delle mafie; mafie attore economico; mafie senza frontiere; mafie tra media e comunicazione; le mafie attraverso le indagini e c’è chi dice No. La volontà di opporre rifiuto al fenomeno mafioso è quindi proprio uno dei moduli attorno al quale è strutturata l’iniziativa.

“Un ‘no’ che non è sempre facile, ma che è possibile e che si trasforma in un esercizio di cittadinanza attiva. – ha detto la Rettrice dell’UniVdA, Manuela Ceretta, presente all’incontro –  Il contributo dei futuri ‘Giovani ambasciatori della legalità’ è importante sia in termini di competenze che di convinzione e costituisce un tassello ulteriore per la costruzione della cultura della legalità”.

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Da sx: Paolo Gheda, Manuela Ceretta (UniVdA), il professor Dalla Chiesa, il presidente Bertin.

A proposito del corso, il presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, ha ricordato come lo stesso “sia stato ideato e fortemente voluto dall’Osservatorio regionale antimafia”, dicendosi poi “contento che anche in questa seconda edizione vi sia stato un numero significativo di adesioni, a testimonianza dell’impegno delle giovani generazioni”.

“La consapevolezza unita all’impegno civico – ha concluso il presidente Bertin – è la base di partenza per costruire una società civile, portatrice di valori democratici. Le organizzazioni mafiose sono in piena attività, ciò nonostante si ha la sensazione che il contrasto a queste organizzazioni sia meno sentito, e che venga relegato alla cronaca giudiziaria. Invece, contrastare le mafie e promuovere una cultura della legalità, del rispetto delle regole, dev’essere sempre una priorità”.

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