Si è riservata la decisione, che sarà quindi assunta prossimamente, il Gip del Tribunale di Torino Silvia Salvadori, dopo l’udienza tenutasi nella mattinata di oggi, lunedì 27 gennaio, nel Palazzo di giustizia del capoluogo piemontese, per approfondire alcune richieste di archiviazione, avanzate dalla Direzione Distrettuale Antimafia nell’ambito dell’indagine Geenna, su presunte infiltrazioni di ‘ndrangheta in Valle d’Aosta.
Le posizioni su cui il giudice nutriva dubbi riguardavano, tra l’altro, due politici valdostani: l’ex assessore regionale alle finanze Ego Perron ed il consigliere comunale di Aosta (già assessore ai Lavori pubblici, dal maggio 2015 all’ottobre 2016) Valerio Lancerotto. Il primo, nell’inchiesta dei Carabinieri per associazione a delinquere per scambio mafioso, aveva avuto il telefono intercettato dal 17 febbraio al 6 luglio 2015, mentre il secondo compare in più passi, dedicati alle scorse elezioni comunali, dell’ordinanza che aveva fatto scattare i sedici arresti dell’operazione Geenna.
Attività investigative che si erano concluse con la valutazione della Procura distrettuale di non aver raccolto elementi che raggiungessero la soglia della rilevanza penale. Giudizio, tuttavia, non condiviso dal giudice, che ha fissato l’udienza di stamane, alla quale nessuno dei due era presente personalmente, ma rappresentato dai propri legali. Assieme a Perron e Lancerotto erano convocate stamane, sempre per approfondire le rispettive richieste di archiviazione, altre tre persone, coinvolte inizialmente nel filone dell’inchiesta su un traffico internazionale di stupefacenti: Michele Strangio (33 anni), Giovanni Giampaolo (27 anni) e Francesco Iaria.
Tre sono i possibili scenari, da parte del Gip, quando scioglierà la riserva. Potrà disporre l’archiviazione (accogliendo così l’istanza della Procura), oppure ordinare ai pm di effettuare ulteriori indagini, od ancora ordinare alla Procura distrettuale di imputare “coattivamente”. Nel frattempo, il processo scaturito dall’inchiesta Geenna è iniziato per diciannove persone. Quattordici hanno chiesto dei riti alternativi (abbreviato e patteggiamenti) e le discussioni inizieranno il prossimo 7 febbraio. Altri cinque saranno invece giudicati con rito ordinario e, per loro, il processo comincerà, al Tribunale di Aosta, l’11 marzo.