Nell’anno dell’esplosione della pandemia Covid, quasi 30 ricorsi in più al Tar

Per il Tribunale Amministrativo Regionale niente cerimonia in presenza di inaugurazione dell’anno giudiziario, ma i dati sull’attività sono nella relazione realizzata dal presidente Silvia La Guardia per l’occasione.
Cronaca

La pandemia perdura e, anche per il Tribunale amministrativo regionale della Valle d’Aosta, la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario va rinviata a tempi migliori. Il presidente dell’organismo che si occupa di contenzioso sugli atti pubblici, Silvia La Guardia, ha comunque realizzato la relazione per l’occasione, dalla quale si evince che nel 2020, anno in cui il Covid ha messo a dura prova la struttura dello Stato, i ricorsi depositati sono stati 80, contro i 51 dell’anno precedente.

Un aumento definito “sensibile”,  certo sempre rapportato “alle dimensioni sociali e demografiche di questa Regione valligiana e, di riflesso, della struttura del suo” Tar. Quanto alle materie dei ricorsi, la prevalenza va a urbanistica ed edilizia (18 impugnazioni), seguita dagli appalti (12) e dalle concessioni e autorizzazioni (12). Le restanti 38 opposizioni hanno avuto oggetti di vario genere e, nell’insieme, l’“imprint per materie” è “sostanzialmente omogeneo a quello registrato nell’anno precedente”.

Ad essere definiti nel 2020 sono stati 67 ricorsi, 12 con sentenza di accoglimento, 33 di respingimento ed i rimanenti con esiti processuali diversi o compositi. Dodici pronunciamenti sono stati oggetto di appello al Consiglio di Stato, con un tasso “leggermente inferiore” al 2019. Sulla “performance” del Tar valdostano, La Guardia annota che “data la modestia dei numeri, i tempi medi di definizione dei ricorsi sono stati assai brevi, registrando un ulteriore calo rispetto ai già celeri tempi degli ultimi anni”.

Venendo poi alle prospettive, “i numeri contenuti del contenzioso non richiedono e non lasciano spazio di elaborazione di particolari strategie”, se non – assicura il presidente Silvia La Guardia – “nel senso che si avrà cura di non deflettere da tali virtuosi standard”. L’obiettivo permane “quasi in tempo reale assicurare il servizio giustizia con la trattazione dei ricorsi in tempi quanto più veloci possibili e con il deposito altrettanto tempestivo delle sentenze”.

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