Nell’autopsia del 79enne morto trovato un coltello nella ferita al ventre

E’ l’elemento che porta gli inquirenti ad escludere l’ipotesi omicida. La morte di Sergio Rossi, 79 anni, va ricondotta quindi, alla luce della prima risultanza autoptica, a un gesto volontario, o a un tragico incidente.
Carabinieri Champlan Verrayes
Cronaca

L’autopsia sul corpo di Sergio Rossi, il pensionato morto venerdì scorso a Verrayes, si è rivelata foriera di risposte. Durante l’esame iniziato stamane alla camera mortuaria dell’ospedale “Parini”, all’interno della ferita sul ventre del 79enne è stato trovato un coltello. L’arma era l’elemento sinora mancante a quelli raccolti (i Carabinieri avevano cercato a lungo nel garage dove l’uomo era stato trovato e nei dintorni) e porta gli inquirenti ad escludere l’ipotesi omicida.

La morte di Rossi va ricondotta quindi, nella lettura che i nuovi elementi consentono, a un gesto volontario, o a un tragico incidente (una caduta, finendo sopra la lama, magari usata per altro). Più di un elemento, dai primi rilievi, orientava verso uno scenario simile. Il pensionato, che viveva difficoltà di deambulazione da anni, diventate sempre più limitanti nel tempo, era stato trovato senza vita nel suo garage-ripostiglio. Nessun segno di colluttazione apparente, né alcun testimone, tra i vicini del villaggio, che avesse notato presenze estranee o udito urla.

L’uomo, ormai assente dalla vita sociale della comunità (dove era ricordato come dinamico e presente, anche nel volontariato, fino al peggiorare delle sue condizioni), viveva con la moglie Margherita, che nel pomeriggio era uscita per delle commissioni. Al rientro, dopo circa un’ora, non riusciva più a trovare il marito in casa. Dopo aver chiesto aiuto a una vicina, la tragica scoperta nel garage e l’allarme al 112. La segnalazione era di un grave malore, ma all’arrivo dei soccorsi sul posto, la situazione si è rivelata, con i sanitari ad avvisare le forze dell’ordine.

Giunti sul posto i Carabinieri della Compagnia di Châtillon/Saint-Vincent, assieme ai colleghi del Nucleo investigativo del Gruppo Aosta, per i primi rilievi, il riscontro esterno sul cadavere compiuto dal medico-legale aveva messo in luce una sola ferita mortale all’addome, con sangue sulla canottiera. I militari hanno repertato alcuni oggetti trovati nel locale, ma senza individuare chiaramente quello legato al segno presente sul corpo.

Dopo aver sentito parenti e vicini, erano così stati sequestrati il garage e la casa in cui l’uomo viveva. Il procuratore capo Luca Ceccanti, con il sostituto procuratore Giovanni Roteglia (titolare del fascicolo aperto per omicidio, scelta operata per disporre il massimo degli accertamenti possibili), erano anche tornati ancora ieri sui luoghi dei fatti. Dalle battute iniziali dell’indagine, l’autopsia – affidata al medico legale Serena Curti – appariva poter contribuire alla lettura necessaria allo sviluppo dell’indagine. Oggi, l’esame autoptico, con l’evoluzione del caso.

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