Non solo bracconaggio: la Forestale indaga a 360 gradi sul lupo ucciso ad Introd

All’indomani del ritrovamento dell’animale abbattuto da un colpo di arma da fuoco, il giovane esemplare di femmina è stato condotto all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per l’autopsia. Altri esami serviranno a determinare il tipo di arma usata.
Il lupo ucciso ritrovato dalla Forestale ad Introd.
Cronaca

Sono passate quasi ventiquattr'ore dal ritrovamento di un esemplare di lupo ucciso da un colpo d’arma da fuoco ad Introd, e la Forestale, impegnata nelle indagini per individuare il responsabile del primo episodio di questo tipo in Valle d’Aosta, non esclude alcuna pista. Il bracconaggio è una delle immagini che più rapidamente prendono forma nella mente riflettendo sull’episodio, ma – puntualizza il comandante del Corpo, Flavio Vertui – “le motivazioni per un gesto del genere possono essere molteplici”. Per questo, i suoi uomini “stanno esaminando la zona, per ottenere ogni informazione utile”.

La salma dell’animale è stata portata, nella mattinata di oggi, alla sede di Quart dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale. Nella struttura diretta da Riccardo Orusa, verrà sottoposta ad autopsia. Servirà a mettere nero su bianco le cause della morte. La lupa – una femmina di circa 28 chilogrammi che, ad un primo esame, appare di giovane età – è stata colpita al petto e il proiettile è fuoriuscito dalla schiena. Da altri esami, che verranno seguiti dal Corpo Forestale Valdostano e sono d’interesse della Procura, sono attese invece risposte sul tipo di arma che ha sparato, valutata al momento come un fucile.

La lupa uccisa è stata ritrovata nel pomeriggio di ieri, lunedì 9 gennaio, prima dell’imbrunire, sulla strada poderale che collega le località Tzamotze e Champ-Seun, lungo un tratto del canale irriguo “Ru de Ponton”. La sensazione degli inquirenti (sul posto sono intervenuti gli agenti della stazione di Villeneuve, che ora lavorano alle indagini) è che non fosse passato troppo tempo dall’abbattimento.

L’impressione è che si trattasse di un esemplare solitario, anche perché – aggiunge il comandante Vertui – “non abbiamo mai avuto segnalazioni di branchi in zona”. L’area in cui è avvenuto il ritrovamento non sembra rivestire un particolare significato dal punto di vista del comportamento dell’animale. Non è lontana dalle case, e quindi dalla presenza dell’uomo, ma è assolutamente prossima al bosco e alla vegetazione. “Anche nel caso dell’altro lupo rinvenuto morto, ad Antey, che era poi risultato essere stato ucciso da altri componenti del branco, – ricorda Flavio Vertui – non eravamo così distanti dalle abitazioni, ma si tratta comunque di zone di montagna”.

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