56 anni, lucano, nell’Arma dal 1989, con una carriera trascorsa in prevalenza nei reparti territoriali. E’, in sintesi, il profilo del nuovo comandante del Gruppo Carabinieri Aosta, il tenente colonnello Livio Propato, in Valle da pochi giorni. Si chiude così il periodo di reggenza temporanea del tenente colonnello Maurizio Pinardi, resosi necessario dallo scorso novembre, perché il comandante precedentemente assegnato aveva lasciato la sede per motivi familiari, dopo nemmeno un mese.
L’ultimo incarico del comandante Propato, prima dell’arrivo in Valle, era stato dirigere il Comando tutela norme agroalimentari di Parma, reparto che si occupa in prevalenza di contrasto alle frodi comunitarie. La Valle d’Aosta, per l’ufficiale, segna quindi il ritorno ai reparti territoriali, “con grande entusiasmo”, per un “incarico sicuramente prestigioso, in una regione da me mai frequentata, tutta da scoprire, certo con grandi peculiarità”.
Il primo obiettivo che il nuovo comandante del Gruppo si è dato è “implementare, come già fatto dai miei colleghi, la sicurezza dei cittadini, incrementando la prevenzione”. D’altronde, “abbiamo questa responsabilità, l’Arma ha una diffusione capillare, con numerose stazioni anche qui”. Guardando al contesto, “c’è sicuramente, ho visto, una situazione eccellente rispetto ad altre province dove ho prestato servizio” e questo “è un ottimo presupposto per migliorare”.
Tra i luoghi in cui il tenente colonnello Propato ha prestato servizio in passato, Bergamo, Milano, Brescia, Biella, Reggio Calabria (da capoufficio provinciale, “esperienza bellissima fatta con grande intensità”). Oggi, dal 1989, “abbiamo una criminalità molto cambiata” e se “un tempo, quando rubavano uno stereo in un’auto, il Comandante di stazione aveva già un’idea e indirizzava le indagini”, adesso c’è un “pendolarismo criminale che si muove in maniera rapida sul territorio”. Ergo, gli autori dei reati “si sconoscono e vanno individuati con attività investigative a volte anche lunghe”.
Fondamentale – il comandante Propato ci tiene a sottolinearlo – “la collaborazione del cittadino” – perché “Arma e cittadini sono un binomio”. Peraltro, in Valle, “l’Arma c’è, il territorio è vigilato, serve un’opera di rassicurazione”, che i Carabinieri contano anche di far passare anche attraverso i media. In questi giorni, il neo-Comandante sta incontrando le istituzioni, per “inserirmi sul territorio”. Ovviamente, “questi sono i presupposti che si possono vedere”, ma “il resoconto si farà alla fine”.
Una risposta
gli autori dei reati “si sconoscono e vanno individuati con attività investigative a volte anche lunghe”.