Piscine regionali, la Corte d’appello rovescia l’esito: tutti assolti

La sentenza pronunciata oggi, giovedì 7 ottobre, stabilisce la non colpevolezza dei vertici della “Regisport” e di tre associazioni sportive: Nicola Abbrescia, Gianluca Fea, Maurizio Fea e Pamela Sorbara. L’accusa era di frode nell’appalto di gestione degli impianti.
Maurizio e Gianluca Fea lasciano il Tribunale dopo l'udienza.
Cronaca

Assoluzione, perché il fatto non sussiste, per tutti e quattro gli imputati. A pronunciarla, nella mattinata di oggi, giovedì 7 ottobre, i giudici della Corte d’Appello di Torino al termine del secondo grado del processo per una presunta frode nell’appalto bandito nel 2017 per la gestione delle piscine regionali. L’esito odierno rovescia completamente la sentenza di primo grado, scagionando i coinvolti nel procedimento: il Gup del Tribunale di Aosta aveva infatti condannato, il 18 febbraio 2020, tutte le persone a giudizio.

Sui fatti avevano indagato i Carabinieri del Gruppo Aosta, coordinati dal pm Luca Ceccanti, esaminando in particolare il “subappalto”, da parte della società aggiudicataria (la “Regisport”), dell’organizzazione di lezioni di nuoto a due associazioni sportive. A processo erano finiti Gianluca Fea, membro del Consiglio di Amministrazione della “Regisport”, e suo fratello Maurizio Fea, legale rappresentante della “ASD Natatio Omnibus”, assieme a Nicola Abbrescia e Pamela Sorbara, legali rappresentanti rispettivamente della “Regisport” e della “ASD Aosta Nuoto”.

Nell’impostazione accusatoria, le lezioni negli impianti di Aosta, Pré-Saint-Didier e Verrès sarebbero avvenute a durate e prezzi inferiori rispetto a quelli previsti dal capitolato della gara. In primo grado, gli imputati avevano scelto il rito abbreviato (condizionato, in un caso, all’audizione di un testimone). Il giudice Davide Paladino aveva ritenuto tutti colpevoli, infliggendo un anno e quattro mesi di reclusione ognuno ai fratelli Fea, nonché cinque mesi e dieci giorni a testa per gli altri. I giudici d’appello, invece, non hanno ritenuto commesso il reato, pronunciandosi per la riforma della sentenza e l’annullamento delle pene.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e da Googlepolitica sulla riservatezza e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte