Presunta evasione, il Forte di Bard risponde: “Fondi non assoggettati ad Iva”

Dopo il sequestro preventivo di 1,1 milioni da parte della Procura l’Associazione spiega che "i fondi ricevuti dalla Regione sono contributi erogati in base alla legge, e non corrispettivi". E teme le "inevitabili ricadute in termini di funzionamento del Forte e pagamento di dipendenti e fornitori". Ma l'attività non si ferma.
Napoleonica 2017 al Forte di Bard - Foto Massimiliano Riccio
Cronaca

C’è amarezza, al Forte di Bard. Dopo la notizia di ieri del sequestro preventivo di 1,1 milioni di euro da parte della Procura di Aosta, l’Associazione risponde, e lo fa tramite un comunicato.

“L’Associazione Forte di Bard – si legge nella nota – fa presente di avere attivato in data odierna (ieri, lunedì 2 settembre, ndr.) nelle competenti sedi le opportune iniziative di difesa, con piena fiducia nella Magistratura”.

Riguardo al merito della contestazione, ovvero la presunta evasione dell’Iva nel 2015/16 sulla quale punta il dito la Procura, l’Associazione “si limita ad evidenziare che i fondi ricevuti dalla Regione Valle d’Aosta sono contributi erogati in base alla legge, e non corrispettivi; per questa ragione non sono stati assoggettati ad Iva”.

“Risulta del tutto irrilevante, in relazione alla presunta evasione Iva contestata – scrivono ancora da Bard –, lo svolgimento o meno di attività commerciale da parte del Forte di Bard ovvero la spettanza di agevolazioni”.

Soldi nel conto corrente che, una volta posti sotto sequestro, creano qualche problema: “L’Associazione – chiude la nota – esprime il proprio grande dispiacere per le inevitabili ricadute in termini di funzionamento del Forte e pagamento di dipendenti e fornitori, e segnala che al momento non sono previste interruzioni nell’attività”.

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