“Quelle lettere sono legittime”: l’ex assessore Perron in Procura
Dopo il consigliere regionale Elso Gérandin in mattinata, oggi pomeriggio è toccato all’altro protagonista del dibattito in Consiglio regionale del 9 ottobre 2014, l’allora assessore alle finanze Ego Perron, rispondere alle domande del pm Luca Ceccanti. È continuata così la sfilata in Procura di “persone informate sui fatti”, nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte “lettere di garanzia” inviate a tre banche dall’ex presidente della Regione Augusto Rollandin, attualmente l’unico indagato, per l’ipotesi di abuso d’ufficio continuato.
Nella poco meno di mezz’ora in cui è rimasto al secondo piano di via Ollietti, presenti anche le “Fiamme gialle” del Gruppo Aosta, a Perron sono stati chiesti chiarimenti sulla risposta fornita cinque anni fa all’interpellanza del consigliere di opposizione. Una versione dei fatti che, parlando con i giornalisti all’uscita da palazzo di Giustizia, il già assessore ha confermato. “Quelle lettere sono legittime”, ha detto, e soprattutto il Capo dell’Esecutivo le “poteva assolutamente firmare”.
“Non era necessario un atto deliberativo a monte, – ha aggiunto Perron – perché il Presidente aveva la competenza esclusiva sulle ‘partecipate’” e comunque quelle missive “non vincolavano l’amministrazione regionale”. Secondo l’allora titolare della delega alle Finanze, tale corrispondenza andava semplicemente “nella direzione di ribadire agli istituti bancari l’interesse generale, globale, che la Casa da gioco rivestiva per l’amministrazione regionale”.
Nella tesi degli inquirenti, le lettere – che non risultano essere state consegnate alla Guardia di finanza in occasione di precedenti acquisizioni documentali sul Casinò in piazza Deffeyes – costituirebbero veri e propri atti di garanzia, rispetto alla copertura dell’esposizione del Casinò da parte della Regione, emessi in assenza di atti istituzionali di autorizzazione.
Assieme ai due politici, tra venerdì ed oggi, sono stati sentiti dal pm Ceccanti diversi funzionari regionali e delle banche (Bccv, Banca Passadore e Banca Popolare di Sondrio) destinatarie delle lettere. Documentazione di varia natura è stata sequestrata in occasione della perquisizione a palazzo regionale venerdì scorso, mentre stamane altro materiale è stato prelevato dagli uomini della Guardia di finanza negli istituti di credito.
Accertamenti attraverso i quali gli inquirenti intendono ricostruire il “flusso” che ha condotto all’elaborazione, redazione e sottoscrizione delle missive per cui Rollandin è finito sotto indagine. Le convocazioni di testimoni dal pm, sinora, si sono susseguite a ritmo quasi continuo. La sensazione è che la ricomposizione dell’accaduto sia ad un livello avanzato e che, al puzzle formatosi agli occhi degli inquirenti manchino solo alcune conferme, che Procura e Guardia di finanza sembrano decise a cercare con celerità.