Recuperati nel 2023 dalla Corte dei Conti 76mila euro

Il dato emerge in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Fra le attività condotte dalla Procura il mancato deposito di conti giudiziali, che ha portato alla luce"interi “micro-cosmi” di Enti inadempienti". Da recuperare ancora quasi 7 milioni di euro di cui 5,4 per la vicenda del trenino di Cogne.
La Corte dei Conti di Aosta
Cronaca

155 nuove istruttorie, di cui 96 di responsabilità amministrativa e 59 concernenti il mancato deposito di conti giudiziali. Sono i numeri dell’attività svolta nel 2023 dalla Procura regionale della sezione giurisdizionale della Valle d’Aosta, presentati oggi in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Per la prima volta la procura regionale ha avviato in Valle d’Aosta ricorsi per la resa di conti giudiziali di Agenti contabili “in ragione del generalizzato inadempimento dell’obbligo di deposito dei conti presso la Segreteria della Sezione giurisdizionale”, correlati a due ulteriori inadempimenti degli Enti: il mancato aggiornamento dell’Anagrafe degli Agenti contabili locali e la mancata nomina dei Responsabili del deposito dei conti giudiziali.

“Gli accertamenti, pur normativamente previsti, avrebbero tuttavia dovuto riguardare casi per lo più sporadici e residuali e non avere a oggetto, come invece avvenuto, la discovery di interi “micro-cosmi” degli Enti inadempienti,  – spiega nella relazione il procuratore regionale Giuseppe De Rosa –  in quanto non note le gestioni e del tutto sconosciuti i relativi Agenti alla menzionata Anagrafe”. Individuati cinque comuni totalmente inadempienti per più annualità, rispetto ai 50 segnalati, nell’anno 2022, dalla locale Sezione giurisdizionale.

Sotto la lente della Procura regionale anche la questione dei debiti fuori bilancio degli enti locali.
“A fronte dell’obbligo di trasmissione delle deliberazioni di riconoscimento dei debiti alla Procura regionale, agli Enti locali Valdostani venivano comunicate, nel novembre 2022, apposite Linee guida per richiamare l’attenzione sul menzionato obbligo nonché per precisare la documentazione contestualmente da inviare all’Ufficio inquirente” spiega ancora il procuratore. Cionostante “permangono situazioni di mancato inoltro delle deliberazioni in argomento” e “gli Enti non sempre si sono attenuti alle indicazioni degli atti da trasmettere”. Le reiterate richieste di acquisizione di atti e documenti, hanno portato alla luce la “persistenza di diffuse illegittimità procedurali determinate da cause/concause diverse – l’approfondimento delle quali non è di pertinenza della Procura contabile – in primis l’insufficiente azione di garanzia dei soggetti a ciò normativamente deputati, vale a dire i Dirigenti degli Enti medesimi. In un caso si è proceduto alla trasmissione di atti alla competente Procura della Repubblica”.

Per i 96 fascicoli aperti, 44 sono legati a segnalazioni provenienti da Enti locali, la metà concernenti la trasmissione obbligatoria dei provvedimenti di riconoscimento di debiti fuori bilancio; 25 sulla base di segnalazioni/denunce di Amministrazioni dello Stato e di Enti pubblici; 19 a seguito di denunce della Guardia di Finanza; 3 su segnalazioni di privati; 3 fascicoli sono stati aperti d’ufficio, con riferimento a notizie pubblicate dalla stampa locale, e 2 a seguito di denunce della Magistratura ordinaria.

Sono invece 29 i fascicoli pendenti al 31 dicembre 2023 legati a vicende penalistiche, di rilievo contabile. Otto per falsità diverse; 7 reati a valenza corruttiva; 6 per abuso d’ufficio, rivelazione di segreti d’ufficio e omissione di atti d’ufficio ; 4 per altri reati di singola ricorrenza; tre per truffa e 1 per peculato.

Nell’anno 2023 le attività d’indagine hanno portato alla definizione di 154 fascicoli, di cui 91 per archiviazione, 10 per apertura di giudizi di responsabilità amministrativa sulla base dei correlati atti di citazione e 49 per apertura di giudizi di resa di conti giudiziali.

Complessivamente nel 2023 sono stati formulati 10 inviti a dedurre per l’ammontare complessivo di danni contestati di 192.120 euro e predisposti 10 atti di citazione, comportanti l’introduzione di altrettanti giudizi, e di un atto di riassunzione di una causa, per un totale di pretese formulate dalla Procura regionale di 735.021 euro.

Le somme recuperate nel 2023 ammontano infine a 76.504 euro. Rimangono invece ancora da recuperare 6.947.349 euro, di cui la parte più consistente, pari a 5,4 milioni sono relativi alla vicenda del trenino di Cogne. 

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