Il “base jumper” morto in val di Rhêmes aveva già aperto la vela della tuta alare

La vittima è Tommaso Funicelli, 34enne di Roma. Si era lanciato con una tuta alare da Plan Cou, a circa 2.100 metri. Elemento che ha permesso ai soccorsi di individuare il corpo alla base di una parete vicino al campeggio di Rhêmes-Saint-Georges, a 1.200 metri di altitudine.
Recupero Base Jumper
Cronaca

Il paracadutista base jumper trovato senza vita ieri sera nella val di Rhêmes si era lanciato con una tuta alare da Plan Cou, a circa 2.100 metri. Elemento – la vela della tuta alare, che aveva già aperto – che ha permesso ai soccorsi di individuare il corpo alla base di una parete vicino al campeggio di Rhêmes-Saint-Georges, a 1.200 metri.

Per motivi da accertare, dopo il lancio l’uomo – Tommaso Funicelli, 34enne di Roma – si è schiantato al suolo.

Ieri sera, dopo una serie di sorvoli, l’equipaggio misto – formato da Soccorso alpino valdostano, Soccorso alpino della guardia di finanza di Entrèves e Vigili del fuoco – ha individuato il corpo ed il medico giunto sul luogo con un altro velivolo del Sav ha constatato il decesso.

Dopo il recupero, il corpo è stato trasferito alla camera mortuaria di Aosta, dove si trova tutt’ora e dov’è in corso il riscontro medico-legale sulla salma.

di Luca Ventrice

Recuperato il corpo senza vita di un “base jumper” in val di Rhêmes

30 agosto 2024

Recupero Base Jumper
Il recupero del “Base Jumper”.

Il corpo senza vita di un paracadutista “base jumper” è stato recuperato nella serata di oggi, venerdì 30 agosto, dal Soccorso Alpino Valdostano in Val di Rhêmes. L’uomo, di nazionalità italiana (ma le sue generalità non sono ancora note), si era lanciato stamane in tarda mattinata. I parenti, non avendo più sue notizie, hanno dato l’allarme, ma ai soccorritori non è stato possibile localizzare il luogo dell’atterraggio previsto.

Un elicottero con equipaggio misto, composto da tecnici del Sav, militari del Soccorso Alpino della Guardia di finanza e Vigili del fuoco, ha localizzato il paracadutista a seguito di una serie di sorvoli, quando l’oscurità stava per calare. Il corpo si trovava a quota 1.300 metri. Per il recupero è stato poi attivato “Sierra Alfa 1” in missione notturna, con il medico dell’equipaggio che non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Il cadavere è stato portato ad Aosta.

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