Ricerche a 360 gradi per ritrovare la coppia tedesca che ha abbandonato i tre figli

Intanto, emergono particolari drammatici sulla storia di questa famiglia. Il padre naturale dei tre bimbi nel 2007 è stato condannato in Germania per aver scosso violentemente la figlia di 7 settimane, provocandone la morte.
Da sinistra Ina Caterina Remhof e Sascha Schmidt
Cronaca

Proseguono a 360 gradi le ricerche per rintracciare Ina Caterina Remhof e il suo compagno Sascha Schmidt la coppia tedesca che domenica sera ha abbandonato tre bambini di 8 mesi, 2 e 4 anni, al ristorante pizzeria “Il Capanno” al quartiere Dora ad Aosta.

Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 22 aprile, sono arrivate alcune unità cinofile dalla Svizzera per tentare di ritrovare le tracce dei due. Controlli a tutto campo con un elicottero della polizia, mentre i vigili del fuoco hanno ispezionato alcuni capannoni abbandonati nella zona di Saint-Christophe. Ieri il capotreno di Rovereto sul convoglio Verona – Monaco avrebbe riconosciuto il ragazzo. Il giovane viaggiava con un biglietto per Insbruk in compagnia di una donna, che non è stata riconosciuta. Una segnalazione tutta da verificare perché il vestito non corrisponde alla descrizione di Sascha Schmidt. Altre segnalazioni sarebbero arrivate invece dalla Valle: qualcuno avrebbe riconosciuto i due giovani nella collina di Saint-Christophe. Ma per ora nessun indizio è ancora certo.

Emergono, tuttavia, particolari drammatici sulla storia di questa famiglia. Il padre naturale dei tre bimbi – Sascha Schmidt risulta essere il compagno della Remhof – il 21 giugno del 2007 è stato condannato dalla giustizia tedesca a 2 anni e 8 mesi di carcere per aver scosso violentemente la figlia di 7 settimane, provocandone la morte. E questa mattina il Tribunale di Siegen in Germania con provvedimento d’urgenza ha tolto la patria potestà ai genitori. Il rientro in patria dei tre piccoli è previsto nel giro di pochi giorni e verranno trasferiti ai servizi sociali di Finnentrop. Nell’immediato non verranno, quindi, affidati alla nonna materna, nell’attesa che venga chiarita e accertata la situazione familiare.

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