Riprendono le lezioni, anche i Carabinieri torneranno nelle classi

In una nota, l’Arma spiega che sta “riprogrammando la presenza istituzionale” all’interno delle classi della Valle, oltre a vigilare sulla sicurezza degli studenti attraverso i “servizi preventivi nelle vicinanze delle strutture scolastiche”.
I Carabinieri in una scuola della Valle.
Cronaca

Nel giorno della ripresa scolastica, i Carabinieri del Gruppo Aosta ribadiscono l’“impegno dell’Arma, con i suoi ufficiali e sottufficiali, di contribuire alla” formazione degli studenti valdostani, oltre “a vigilare sulla loro sicurezza con le proprie pattuglie”. Parallelamente a “svolgere servizi preventivi nelle vicinanze delle strutture scolastiche”, il Comando Gruppo affidato al tenente colonnello Giovanni Cuccurullo sta “riprogrammando la presenza istituzionale all’interno delle stesse”.

“Infatti, fino a prima della pandemia da Covid-19 – si legge nella nota diffusa dall’Arma – i Carabinieri hanno tenuto conferenze nelle scuole di ogni ordine e grado, incontrando gli studenti e facendo visitare agli stessi le sue caserme”. Un’azione mirata a “educare i giovani ai principi della civile convivenza, diffondendo la cultura della legalità e del rispetto, prima di tutto, di sé stessi, degli altri e del mondo che ci circonda, volendo contribuire alla crescita e alla formazione dei nostri ragazzi, in modo da essere gli uomini e le donne solidi e solidali di domani”.

Gli incontri, rientranti in un protocollo nazionale voluto dal Ministero dell’Istruzione e l’Arma, si rivolgono agli alunni delle scuole primarie e secondarie. Ai ragazzi “si parlerà non solo di diritti, ma anche di doveri, insegnando loro che nella vita, se vogliono essere rispettati, devono imparare a rispettare prima di tutto se stessi, gli altri e l’ambiente circostante”. Solo così – concludono i Carabinieri – “sarà possibile convincerli che diritti e doveri rappresentano un binomio inscindibile e che l’osservanza delle regole di vita va considerata come un’opportunità per crescere insieme, non come un limite al proprio essere”.

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