Va verso il perfezionamento la transazione tra le parti contrapposte nella causa civile seguita all’incidente che, il 16 marzo 2011, ha reso invalido l’ingegnere Michel Chabod. Negli ultimi giorni di maggio, le giunte della Regione autonoma Valle d’Aosta e del Comune di Villeneuve hanno approvato gli atti con cui recepiscono l’accordo, che – si legge nella delibera dell’amministrazione municipale – è stato “accettato dalla famiglia” del professionista rimasto gravemente ferito. Entrambi gli enti autorizzano, inoltre, i rispettivi rappresentanti a sottoscrivere l’intesa.
L’auto guidata da Chabod era stata colpita da un enorme masso, staccatosi da un terreno sovrastante alla strada, a Villeneuve. Lo scorso 2 gennaio, il giudice Eugenio Gramola, al termine del primo grado del giudizio civile, aveva stabilito la responsabilità del progettista Luciano David (occupatosi dei lavori di ammodernamento dell’arteria), della Regione (committente dell’opera) e del Comune (proprietario della strada), stabilendo un risarcimento complessivo superiore a 1 milione 528mila euro per la vittima dell’incidente, oltre a 48mila euro per l’ex moglie (in questo caso, a rifondare il danno era stato chiamato anche Gianni Gabriele, proprietario dell’appezzamento).
La Regione, tuttavia, aveva appellato la sentenza. È proprio in occasione della prima udienza in Corte d’Appello, il 4 maggio scorso, quando era prevista la discussione sull’istanza di sospensione chiesta dall’amministrazione regionale, che è emersa l’ipotesi transattiva, avanzata dal legale incaricato dal comune di Villeneuve, di concerto con la Regione e con il professionista David. La stessa, come spiegato negli atti degli enti coinvolti, è basata sul risarcimento ad entrambi i danneggiati (la causa civile era stata intentata dal 41enne di Valsavarenche e dall’ex moglie) di una somma complessiva di 1 milione 200mila euro, oltre ad una percentuale di spese legali.
La cifra verrà corrisposta dalle compagnie assicuratrici della Regione e del Comune, in forza dei rispettivi contratti assicurativi in essere, senza quindi tradursi in una spesa per le due amministrazioni. A fronte del versamento, le controparti abbandoneranno la causa civile (la prossima udienza è in calendario per luglio), rimetteranno la querela nel procedimento penale in corso al Tribunale di Aosta e revocheranno le parti civili nel medesimo (si sono costituiti i parenti dell’ingegnere e l’Assotrasporti), rinunciando ad ulteriori pretese risarcitorie derivanti dal sinistro del 2011.
Di conseguenza, oltre alla chiusura del giudizio civile di secondo grado (con somme inferiori rispetto a quelle stabilite dalla prima sentenza per le parti condannate e l’ingegnere a ricevere il primo risarcimento da quando è avvenuto l’incidente), verranno meno, sul piano penale, l’accusa di lesioni personali colpose mossa al geometra David, all’ex presidente Augusto Rollandin, al già sindaco Roberta Quattrocchio e all’allora dirigente regionale delle opere pubbliche Carlo Berthod. Cesserebbe anche, nel procedimento, il coinvolgimento della Regione e del Comune di Villeneuve quali responsabili civili.
Resterebbe tuttavia in essere l’imputazione che la Procura muove agli stessi quattro imputati, nonché a Gianni Gabriele e Anna De Santis (affittuaria del terreno da cui si staccò il masso, già condannati dal Giudice di pace per le lesioni), di disastro colposo, in relazione ai reati di frana ed attentato alla sicurezza dei trasporti. Per i reati contestati ai sei accusati, al termine dell’udienza preliminare dello scorso 22 maggio, il Gup De Paola ha disposto il rinvio a giudizio, con comparizione dinanzi al Giudice monocratico per il prossimo 2 luglio.
Il perfezionamento dell’accordo avverrà attraverso una scrittura privata di transazione tra tutte le parti in causa. Per Regione e comune di Villeneuve gli atti adottati autorizzano, rispettivamente, il Presidente e il Sindaco alla sottoscrizione. Nel procedimento civile, la Regione è assistita dall’avvocato Valeria Mazzoletti del foro di Milano, il Comune di Villeneuve da Lorenzo Sommo del foro di Aosta, mentre Chabod e l’ex consorte sono rappresentati dai legali Maurizio Riverditi e Lucilla Amerio, del foro di Torino.