La speranza accesa, a fine ottobre, dall’ammissione al concordato con riserva è sfumata: è stata la stessa “Gruppo Ivg Srl” a rinunciare alla procedura concorsuale, senza depositare un piano. La scelta ha riportato in essere l’istanza fallimentare, portando alla sua discussione e, lo scorso 7 aprile, la società (già concessionaria ministeriale delle vendite giudiziarie per il Tribunale di Aosta) è stata dichiarata fallita.
Nella stessa udienza è avvenuta la nomina del giudice delegato Marco Tornatore ed ha avuto altresì luogo la designazione del curatore, il commercialista Filippo Canale, con studio a Torino. A scandire i passi successivi è la legge fallimentare: agli amministratori della società è stato ordinato di depositare, nell’imminenza della dichiarazione, i bilanci e le scritture contabili e fiscali obbligatorie, nonché l’elenco dei creditori.
Il Tribunale ha quindi proceduto a fissare, per il prossimo 14 luglio, l’adunanza dei creditori. Questi ultimi, assieme ad eventuali terzi che vantino diritti su cose in possesso del fallito, hanno a disposizione un termine di trenta giorni prima dell’assemblea, per presentare alla cancelleria del Tribunale le loro domande di insinuazione nel passivo, che sarà appunto esaminato nell’adunanza.
Le difficoltà della “Gruppo IVG Srl” erano emerse nell’estate 2020, quando un creditore insoddisfatto aveva depositato l’istanza che ha condotto alla sentenza di alcuni giorni fa. L’azienda si occupava, in particolare, delle esecuzioni mobiliari e immobiliari, ma la mancata restituzione, a seguito di esplicite richieste del Tribunale, di somme depositate presso la società (relativamente ad alcune procedure) aveva causato la revoca dei mandati di custodia e vendita affidatigli.
Le difficoltà economiche riguardavano anche il versamento del canone d’affitto dello stabile occupato dalla società, nell’area della “Pépinière d’entreprises”. In novembre, lo spiraglio rappresentato dall’ammissione al percorso concordatario, che dava alla “Gruppo IVG Srl” 120 giorni di tempo per perfezionare la procedura, presentando il piano di ristrutturazione del debito. Un traguardo che non è riuscita a tagliare e così chi si occupava delle conseguenze dei fallimenti altrui è fallito a sua volta.