Resta ricoverata in rianimazione e in prognosi riservata Stephanie Case, la canadese caduta ieri 1° gennaio durante un’escursione con le ciaspole nella zona del rifugio Bonatti, attorno a Courmayeur.
Racconta così la sua esperienza: “Dopo aver passato la notte al Bonatti, mi sono svegliata presto per tornare al Rifugio Bertone con le ciaspole, ma ho perso la strada. Sono scivolata per una quindicina di metri lungo una montagna con una forte pendenza, e solo un albero ha arrestato la mia caduta. Mi sono rotta sei costole e ho perforato un polmone, e la cosa mi ha procurato grandi difficoltà a muovermi, parlare e respirare. Devo ringraziare i miei amici dell’Hotel Croux, ai quali ho inviato le mie coordinate GPS e che hanno avvisato il Soccorso Alpino, che mi ha recuperata in elicottero”. La canadese resta in osservazione anche per scongiurare un’eventuale operazione al fegato, che presenta un’emorragia interna.
Stephanie Case è una trentaquattrenne canadese che attualmente vive a Ginevra dopo aver passato gli ultimi due anni a Gaza, dove ha lavorato per conto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Tra i suoi principali risultati come attivista vi è la creazione di Free To Run, un’organizzazione benefica che si occupa di coinvolgere donne e bambine delle comunità e popolazioni disagiate in attività sportive.
Proprio la passione per lo sport e per la corsa l’hanno portata in Valle d’Aosta, dove si è innamorata del Tor des Géants. Dopo aver portato a termine l’edizione accorciata del 2015, nell’edizione del 2016 Stephanie Case è salita sul podio, arrivando seconda correndo con i colori della bandiera palestinese.