Tentato omicidio in un bar di Aosta, definitiva la condanna di Stefano Corgnier

La Corte di Cassazione, nell’udienza tenutasi oggi, giovedì 5 dicembre, ha respinto il riccorso del 45enne valdostano. Diventa così definitiva la pena a 7 anni e 10 mesi di reclusione per tentato omicidio e porto di armi od oggetti atti ad offendere.
La Corte di Cassazione.
Cronaca

Diventa definitiva la condanna per tentato omicidio e porto di armi od oggetti atti ad offendere nei confronti di Stefano Corgnier, il 45enne valdostano già titolare del bar “Crazy Fox”. La Corte di Cassazione, dopo l’udienza tenutasi oggi, giovedì 5 dicembre, ha confermato la pena di 7 anni e 10 mesi di reclusione, respingendo il ricorso dell’imputato.

I fatti risalgono alla notte tra il 30 e 31 marzo 2022: Corgnier era accusato di aver accoltellato un conoscente all’interno del locale di cui era titolare. Secondo l’accusa, il gesto era avvenuto sull’onda della rabbia per un’amicizia tradita. Nella ricostruzione dei Carabinieri, che avevano indagato coordinati dal pm Luca Ceccanti, il 45enne si era avvicinato ad una ragazza a fine 2021, realizzando poi, all’inizio dell’anno dopo, che lei intratteneva una relazione con il conoscente.

Aveva quindi maturato, nell’impostazione accusatoria, astio verso l’altro ragazzo (ma, nel mentre, è stato dichiarato colpevole, in due gradi di giudizio, anche per stalking nei confronti della giovane), poi sfociato nei fatti di quella sera. Dopo il processo celebrato ad Aosta, conclusosi il 21 dicembre 2022 con una condanna a 9 anni e 2 mesi di reclusione, la Corte d’Appello di Torino aveva ridotto la pena, considerando anche che l’imputato avesse risarcito la somma liquidata dal Tribunale aostano a favore del giovane ferito.

I difensori di Corgnier, gli avvocati Matteo Iotti e Valentina Zancan, dall’inizio della vicenda hanno sostenuto che la colluttazione nel bar non fosse un attacco premeditato di Corgnier all’altro giovane, ma la risposta dell’imputato all’aggressione da parte del ragazzo ferito. Tutti i tentativi di impugnazione della sentenza (compreso quello in Cassazione, che ha condotto all’udienza odierna) si reggevano sulla necessità di qualificare l’accusa in legittima difesa, o in lesioni personali, facendo venire meno l’ipotesi di tentato omicidio.

Una tesi che i giudici di ogni grado non hanno accolto. Ora, con la notifica della sentenza definitiva, per Corgnier – attualmente sottoposto alla custodia cautelare ai domiciliari, fuori Valle, nell’ambito del procedimento per stalking – si apriranno le porte del carcere, al fine di scontare la condanna. Per lui si annunciano poi altri guai giudiziari: la Procura di Aosta ne ha chiesto il rinvio a giudizio per calunnia.

La nuova accusa è legata ad una denuncia – depositata da Corgnier, che l’aveva anche prodotta in una delle udienze del processo d’appello per tentato omicidio – in cui l’imputato sosteneva di aver ricevuto da un profilo Instagram anonimo un messaggio sul fatto che il ragazzo ferito dentro al bar avesse acquistato, su una nota piattaforma online, un coltello analogo a quello rivenuto nel locale dopo i fatti.

A presentare una querela per questo – ritenendo falsa tale prospettazione in ragione dell’assenza dell’acquisto menzionato nella denuncia – era stato, attraverso l’avvocato Corrado Bellora di Aosta, proprio il giovane vittima del ferimento. L’udienza preliminare, a seguito degli accertamenti svolti dalla Procura, è in calendario per l’inizio del nuovo anno.

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