Truffatori a segno in Valle, i Carabinieri rilanciano la prevenzione

I militari del Gruppo Aosta sono tornati nelle chiese valdostane per incontrare la gente, al termine di messe e funzioni, e fornire elementi utili a non cadere vittima di raggiri dalle modalità sempre più sofisticate.
Carabinieri chiesa di Nus
Cronaca

Un recente episodio di truffa iniziato telefonicamente e completato online, in cui gli impostori hanno sottratto a un valdostano oltre 10mila euro, ha portato i Carabinieri del Gruppo Aosta ad intensificare le attività informative nei confronti delle fasce più sensibili della popolazione. I militari sono così tornati nelle chiese valdostane per incontrare la gente, al termine di messe e funzioni.

Lo scopo degli incontri è fornire alle persone strumenti di conoscenza per non cadere in truffe che seguono “copioni” sempre più sofisticati, riuscendo a trarre in inganno e carpire la fiducia dell’interlocutore, inducendolo a fornire spontaneamente del denaro, a fronte di una situazione d’emergenza, che però è inesistente o, comunque, simulata.

Tra le tecniche più frequenti nella nostra regione, quelle del finto incidente stradale, in cui i truffatori, qualificandosi come appartenenti alle Forze dell’ordine, sostengono essere coinvolto un parente della persona che contattano. Per “sistemare” la vicenda, è quanto si sente dire la vittima del raggiro, è necessario versare una somma o consegnare preziosi ad un “incaricato” che si presenterà poco dopo.

Carabinieri chiesa di Saint Vincent
I Carabinieri nella chiesa di Saint-Vincent.

In altri casi, simulando una fuga di gas o la presenza di perdite di una sostanza pericolosa, gli impostori fanno riporre denaro o monili in oro nel frigorifero, facendo uscire le persone che al rientro nell’abitazione si rendono conto dell’ammanco.

Anche in Valle è stata poi riscontrata una modalità (usata peraltro nell’episodio più recente), con cui i truffatori – simulando una frode in corso da “bloccare” – riescono ad ottenere i codici di accesso online ai conti correnti, poi eseguendo bonifici a favore di terzi. Il livello di sofisticazione di queste tecniche è elevato: gli impostori riescono anche a simulare l’utilizzo dei numeri telefonici di Questura e Carabinieri.

L’Arma ricorda che, dinanzi a episodi sospetti, è necessario avvisare un parente o contattare il numero unico d’emergenza 112. Le forze dell’ordine non richiedono direttamente il versamento di soldi (tantomeno provvedono al ritiro di preziosi), né procedono telefonicamente a comunicazioni su attività in corso.

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