Era una giovane aspirante guida alpina di nazionalità svizzera, la vittima dell’incidente verificatosi stamane sulle Grandes Jorasses, a quota 4.200 metri, nel massiccio del Monte Bianco. L’uomo, sulla trentina, stava compiendo l’ascensione con un compagno, anch’egli candidato a diventare un professionista della montagna, per allenarsi e fare curriculum, in vista degli esami per fare della loro passione un mestiere.
I due sono andati incontro a difficoltà sulla cresta tra la Punta Margherita e la Punta Young, in un tratto che si affronta eseguendo una calata in corda doppia. E’ l’itinerario che, raggiunta la cima delle Jorasses, continua sulla via “normale” al Bianco. Per cause ancora al vaglio degli uomini del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Entrèves, che possono spaziare dall’errore umano al cedimento di un’armatura, uno dei due alpinisti è precipitato per diverse centinaia di metri, perdendo la vita.
In zona, stamane, complici le condizioni ottimali, c’erano varie cordate. Uno degli altri sportivi in zona ha assistito alla caduta e dato l’allarme. Ricevuta la chiamata, il “Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne” di Chamonix, in Francia, ha avvisato il Soccorso Alpino Valdostano. L’elicottero “Sierra Alfa 1”, giunto in zona attorno alle 9.50, dopo un breve sorvolo ha individuato il corpo, recuperato dalle guide, e soccorso il compagno superstite, illeso.
La salma è stata composta alla camera mortuaria di Courmayeur, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nel paese ai piedi del monte che stava salendo con il compagno, è stato portato anche l’altro componente della cordata: gli uomini del SAGF, comandati dal maresciallo Delfino Viglione, lo stanno ascoltando, per determinare con esattezza le cause dell’accaduto.
L’incidente, in zona, ha scosso numerosi animi, perché molti erano gli alpinisti impegnati in ascensione. Chiuso l’intervento di soccorso, l’elicottero “Sierra Alfa 1” è dovuto tornare attorno alle 12.30 sulle Grandes Jorasses, per il recupero di quattro persone che hanno chiesto di essere riportate a valle perché fortemente scosse dall’incidente, di cui erano stati testimoni. Sono state condotte a Courmayeur e non hanno avuto bisogno di ricorrere a cure mediche.