Una settantina di euro mancanti all'appello dal cassetto di un insegnante, un distributore automatico di bevande forzato, oltre a imbrattamenti sui muri di una classe. Sono le conseguenze di un raid vandalico, all’interno della scuola media “Cerlogne”, in via Saint-Martin de Corléans ad Aosta. I fatti risalgono al weekend tra sabato 4 e domenica 5 marzo, ma sono emersi solo in questi giorni. A raccontarne sono stati, con dovizia di particolari, gli stessi studenti, in un articolo sul giornalino "L’una e venti”, realizzato nell’ambito di uno dei progetti didattici dell’istituzione “Martinet”, di cui la scuola fa parte.
Il racconto dei ragazzi tramutati in cronisti per l’occasione non ha nulla da togliere a quello che avrebbe messo su carta un collega adulto: “un’amara sorpresa per i bidelli della nostra scuola nella mattina di lunedì 6 marzo, quando hanno trovato l’edificio a soqquadro”. “Dopo aver notato una serie di indizi, – si legge – il personale della scuola ha dedotto che qualcuno doveva essersi intrufolato mentre era chiusa”. Sembra che i malviventi “si siano introdotti manomettendo la porta della palestra sul retro, che dall’interno è una semplicissima porta anti-panico”.
I ladri “sono entrati nell’aula insegnanti scassinando la macchina del caffè e aprendo parecchi cassetti dagli insegnanti”. In uno di questi hanno trovato i contanti (per la precisione, 67 euro, legati proprio alla realizzazione del giornalino), mentre “altri danni sono stati effettuati a danno della classe I B, con imbrattamenti sui muri composti da scritte e disegni sconci”.
L’intrusione, si apprende dal racconto, è stata “denunciata alle forze dell’ordine”. A indagare sono i Carabinieri e i ragazzi si dicono, dalle colonne del giornalino, “fiduciosi nella giustizia”. Un’affermazione cui si aggiunge un appello finale: “speriamo e chiediamo che queste persone si pentano e si consegnino alle autorità, perché questo non è un danno alla scuola, ma all’intera comunità”.
In merito, il comandante della compagnia di Aosta dei Carabinieri, il capitano Danilo D’Angelo, commenta: “stiamo lavorando sull’accaduto con impegno, anche perché la scuola è luogo di civiltà e formazione e fatti del genere, ai danni proprio di un’istituzione scolastica, sono particolarmente antipatici”.