E’ stata celebrata nella mattinata di oggi, lunedì 21 novembre, con una messa nella collegiata dei Santi Pietro ed Orso di Aosta la Virgo Fidelis, promulgata santa protettrice dei Carabinieri nel 1949. In realtà, nel calendario di ogni appartenente all’Arma, l’appuntamento odierno è sempre atteso e sentito, perché racchiude tre ricorrenze.
Oltre a quella già menzionata, parliamo dell’anniversario della battaglia di Culqualber e della giornata dell’orfano. Momenti che evocano valori connaturati alla missione stessa dei Carabinieri: l’offerta di sé per il bene degli altri, il coraggio del proprio dovere congiunto all’onore militare, la solidarietà umana e la vicinanza nei confronti di chi soffre.
La strenua resistenza in Africa
La battaglia di Culqualber fu combattuta in Africa orientale dal 1° Battaglione Carabinieri mobilitato, schierato a presidio del caposaldo posto a sbarramento dell’avanzata britannica verso Gondar. Due compagnie di Carabinieri e una di fedeli Zaptiè, appoggiate da pochi pezzi di artiglieria, resistettero strenuamente, per mesi, in situazioni logistiche disperate, con contrattacchi effettuati, anche all’arma bianca, contro un nemico superiore di uomini, mezzi corazzati, artiglierie e aviazione, desideroso di porre fine alle campagne d’Etiopia.
Il 21 novembre 1941, dopo l’ennesimo attacco delle preponderati forze inglesi, il caposaldo di Culqualber cessò di resistere. “Nell’epica difesa si è gloriosamente distinto, simbolo del valore dei reparti nazionali il Battaglione Carabinieri… quasi tutti i Carabinieri sono caduti” si legge nel bollettino di guerra del 23 novembre 1941. Per quel fatto d’armi alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda medaglia d’oro al valor militare.
La “Virgo Fidelis”, patrona dal 1949
Il culto della “Virgo Fidelis”, nell’Arma, iniziò subito dopo l’ultimo conflitto mondiale. Il pontefice Pio XII, l’11 novembre 1949, in Castel Gandolfo, promulgò la “bolla” con cui concesse ai Carabinieri la loro protettrice e con la facoltà “di celebrare la festa della stessa, tutti gli anni nelle caserme dei detti soldati, nel giorno ventuno del mese di novembre”.
Una ricorrenza “in pio e santo ricordo, – recita l’atto apostolico – sia della suprema consacrazione della vergine Maria a Dio, sia di quel Battaglione di Carabinieri, che, divampando anche in Africa Orientale l’ultima guerra, fece tutto intero, nel predetto giorno, il supremo sacrificio della vita nella località di Culqualber”.
Mille gli orfani assistiti dall’ente dell’Arma
Oggi, infine, si celebra anche la “Giornata dell’orfano”. Sono più di mille gli orfani assistiti dall’O.N.A.O.M.A.C., l’ente morale di natura privatistica che ha il suo organo tutorio nel Comando generale dell’Arma. L’opera non riceve, infatti, alcun contributo da parte dello Stato e ciò, oltre a costituire motivo di orgoglio dell’Arma, testimonia il legame ideale tra l’istituzione e le famiglie dei militari meno fortunati. Oggi fino alle 18 è ancora possibile visitare, nella galleria di San Grato, ad Aosta, l’esposizione voluta dall’Arma sulle ricorrenze odierne.