Deportati e partigiani in Valle: due serate a Charvensod

La biblioteca comunqle e l'Istituto storico della Resistenza organizzano due conferenze, la prima sull'applicazione delle leggi razziali e le sue conseguenze in Valle d'Aosta, il 25 gennaio, e la seconda sulla Resistenza a Charvensod, il 23 aprile.
Cultura, Società

L’olocausto, la lotta partigiana, le deportazioni, rappresentano ricordi indelebili per chi visse gli ultimi anni della seconda guerra mondiale. Anche in Valle d’Aosta tali eventi drammatici hanno lasciato tracce e testimonianze da ricordare. Per questo motivo la biblioteca comunale di Charvensod ha organizzato due conferenze, in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta: la prima si svolgerà mercoledì prossimo, 25 gennaio, alle ore 20,45. Il titolo, “Dalle leggi razziali (1938) alla deportazione (1943-1945)”, evoca una delle pagine peggiori della nostra storia. In questo come in altri casi le vicende nazionali e quelle valdostane seguirono traiettorie comuni, dal momento che le leggi antisemite provocarono vittime anche tra le nostre montagne.

La seconda conferenza è prevista per lunedì 23 aprile, alle ore 20.45, sempre in biblioteca, e si intitola “Lo fouà di rappel: Charvensod nella Resistenza”. Protagonisti della serata, i militari internati in Germania, i valdostani alle prese con una vita quotidiana sempre più difficile, e naturalmente i resistenti. Per quanto riguarda questi ultimi, due episodi, in particolare, hanno segnato il comune di Charvensod. Il primo è il rastrellamento in paese affettuato dai fascisti il 28 aprile 1944, che portò alla fucilazione di tre ventenni del posto, Giuseppe Donzel, Yves Pellissier e Louis Vazier. Il fratello di Giuseppe, Giustino, scampato al massacro, entrerà a fare parte della banda Donzel costituita in onore del giovane trucidato. Il secondo episodio avviene quasi un anno dopo, il 9 aprile 1945. Il diciannovenne di Charvensod Guido Saba, partigiano della 87° brigata autonoma, trovato in possesso di documenti compromettenti, viene catturato e fucilato da un plotone di militi fascisti a Pont Suaz.
Entrambe le conferenze sono presentate da Marie-Rose Colliard, docente dell’Istituto storico della Resistenza.
 

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