“È quando sogno che vedo chiaro”. Il Museo archeologico si colora nel segno di Joan Miró

L'inaugurazione venerdì 28 aprile alle 18, negli spazi del Museo di piazza Roncas. La mostra - aperta al pubblico fino al 1° ottobre 2023 - presenta un percorso espositivo che vuole delineare la figura dell’artista-uomo, sfiorando le peculiarità della sua persona.
Cultura

La Valle d’Aosta torna ad accogliere le forme e i colori di Joan Miró, uno dei protagonisti assoluti dell’arte del Novecento. Dopo i fasti del 1979, infatti – con le mostre di grafica alla Tour Fromage di Aosta e di scultura al castello Sarriod de la Tour di Saint-Pierre –, e l’esposizione al Forte di Bard del 2011, il grande artista catalano “tornerà” nel capoluogo venerdì 28 aprile alle 18, quando negli spazi del Museo Archeologico Regionale di piazza Roncas verrà inaugurato la mostraJoan Miró. È quando sogno che vedo chiaro”.

Mostra dal sapore speciale, dal momento che, per la prima volta in Italia sarà presentata una inedita su Miró, con un percorso espositivo che delinea la figura dell’artista-uomo, sfiorando le peculiarità della sua persona: dalle sue convinzioni ecologiste all’impegno nella lotta antifascista, passando per la sua esigenza di libertà fina alla sua ribellione verso ogni forma di tirannia e – non da meno – arrivando alla sua capacità di intrecciare arti lontane come la poesia, la scultura, il teatro, la fotografia.

Disse Miró nel 1979, in occasione del conferimento del dottorato honoris causa all’Università di Barcellona: “Un artista è qualcuno che, tra il silenzio degli altri, fa sentire la sua voce per dire qualcosa, e che ha l’obbligo che questa cosa non sia inutile, ma che serva all’umanità”. Dopo quarant’anni di dittatura, in un paese finalmente restituito alla democrazia, Miró mandava un messaggio di fedeltà alla terra, di solidarietà tra gli uomini e di dedizione alla ricerca della libertà aldilà di ogni barriera sociale.

Per far comprendere il suo processo creativo e la sua connessione con la natura Miró diceva: “Un quadro non si finisce mai, non si inizia nemmeno, un quadro è come il vento: qualcosa che cammina sempre e senza pausa”.

La mostra

MAR - Museo Archeologico Regionale, Aosta
MAR – Museo Archeologico Regionale, Aosta

Le sezioni dell’esposizione mettono in evidenza il triplice impegno morale di Miró: il rispetto per la natura, la libertà politica e l’innovazione del linguaggio artistico. Le opere presenti all’interno delle sale del Mar sono state fornite da varie istituzioni, come la Fundació Pilar e Joan Miró de Mallorca, il Museu Es Baluard d’Art Contemporani de Palma, la Diputació d’Alacant, Harvard Art Museums de US, il fondo familiar de Succesió Miró e da diversi collezionisti privati.

Il materiale audiovisivo e le fotografie fanno parte dell’archivio storico del COAC-Col·legi d’Arquitectes de Catalunya, dell’Arxiu Nacional de Catalunya, della Fundació Joan Miró di Barcellona, del Centro Documental de la Memoria Histórica di Salamanca, della Foundation Ernst Scheidegger archive, del MAE-Centre de Documentació i Museu de les Arts Escèniques de Catalunya, dell’Archivo de Fotografía Colita e di Film59.

La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue italiano/francese edito da Dario Cimorelli Editore con saggi di Josep Maria Camps Codina, Daria Jorioz, Enrique Longinotti e Josep Massot, acquistabile al prezzo di 32 euro.

“Le sale del Museo Archeologico Regionale ospitano per la primavera-estate di quest’anno un’ampia selezione di dipinti, sculture, libri d’artista, documenti fotografici e video che ci restituiscono la ricchezza creativa di un celebre artista, la sua modernità, ma anche la sua sensibilità e umanità”, ha spiegato – sottolinea l’Assessore ai Beni culturali Jean-Pierre Guichardaz.

Nel catalogo Daria Jorioz, dirigente dell’Assessorato, aggiunge: Miró ha percorso l’arte del Novecento come una stella luminosa, amatissima da molti, ritenuta scontata da alcuni acclamato per la limpidezza del suo sguardo infantile e per l’esuberante creatività, ma anche criticato per l’accattivante facilità di lettura e per l’immediatezza delle sue opere. Surrealista multiforme e indisciplinato, attratto dal dadaismo e ispirato dalla dimensione onirica e dall’automatismo psichico, l’artista catalano ha fatto della libertà espressiva il fondamento della sua avventura creativa, con inattesi e imprevedibili mutamenti di stile che, superando ogni teorizzazione precostituita, tracciavano un percorso zigzagante ‘tra eclettismo e azzardo sperimentale’”.

I biglietti intero ha il prezzo di 6 euro, il ridotto 4. La mostra è inserita nel circuito di Abbonamento Musei. La mostra sarà aperta al pubblico, tutti i giorni dalle 9 alle 19, dal 29 aprile al 1° ottobre 2023.

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