Ha sfilato due volte all’Oktoberfest di Monaco di Baviera, si è esibito su prestigiosi palcoscenici in Francia e Svizzera ed è stato protagonista nei tradizionali Walsertreffen, gli incontri delle comunità walser. Ora, la biblioteca comunale di Issime celebra il gruppo folkloristico locale, ufficialmente chiamato d’EISCHEMERA ma noto a tutti come “i balletti”. Questo gruppo, attivo dai primi anni Settanta fino alla fine degli anni Ottanta, è stato fondato grazie all’iniziativa dell’Associazione Augusta e della sua presidente Luciana Faletto Landi, diventando per quasi vent’anni un punto di riferimento culturale e sociale del paese.
Per preservare e tramandare la memoria di questa esperienza, la biblioteca ha realizzato un video documentario. “Abbiamo voluto raccontare una realtà che ancora vive nei ricordi di tanti, ma che i più giovani hanno conosciuto solo attraverso i racconti di genitori, zii e conoscenti” spiegano i promotori del progetto.
Il progetto, che unisce ricerca storica e raccolta di testimonianze, ha preso forma durante tutto il 2024. Con il coordinamento giornalistico di Martina Praz e la regia di Guido Raimondo (MG Videoproduzioni), sono state raccolte le voci di chi ha danzato, suonato e vissuto quegli anni. Parallelamente, è stato svolto un lavoro di ricerca tra libri, documenti e cimeli conservati in biblioteca e in armadi privati: dagli stendardi ai costumi, fino agli oggetti di scena come sgabelli, boccali, fusi con gomitoli di lana e il mangianastri utilizzato prima dell’introduzione della musica dal vivo.

A novembre, il progetto ha visto un momento particolarmente emozionante: una réunion che ha riunito coloro che, a vario titolo, hanno fatto parte del gruppo folkloristico. “Abbiamo capito quanto questa esperienza sia ancora viva e importante nei loro ricordi”, sottolineano i promotori.
La proiezione di “Der Blumentanz”
Il video documentario, intitolato Der Blumentanz (la danza dei fiori), sarà proiettato a Issime sabato 1° febbraio alle 21 nel salone z’Lannsch Hous. Il titolo della serata richiama il quarto balletto del gruppo e celebra i fiori che adornano la cuffia del costume tradizionale, colorano il paese e simboleggiano l’intensa stagione di emozioni e amicizie vissuta dal gruppo.
“Questo documentario è un tributo a un pezzo di storia che appartiene alla nostra comunità, ma anche un’occasione per guardare al futuro, tramandando il valore della tradizione alle nuove generazioni”, concludono gli organizzatori.