Il “Cristallo di Luce” di Scroppo illumina la Cittadella dei Giovani

L'installazione dell'artista torinese - che restituisce anche energia autoalimentandosi attraverso un sistema di pannelli fotovoltaici - ha raggiunto la sua completezza di opera con la performance a cura di Tida e con la mostra fotografica a cura di Giorgio Prodoti.
Cristallo di Luce
Cultura

Un obelisco, un simbolo di luce che corre parallelo alla vita degli uomini e alla loro storia. L’artista torinese Diego Scroppo racconta la sua opera, inaugurata ieri (giovedì 29 settembre, ndr.), in Cittadella dei Giovani, come un percorso fatto di riflessioni e pensieri su come l’arte possa restituire alla società energia, figurata e non. Il Cristallo di Luce è un’installazione itinerante di arte pubblica, capace di generare energia per le comunità locali. Un monumento contemporaneo che innesca spettacoli e azioni performative capaci di raccontare modelli possibili di sviluppo sostenibile ed è stata realizzata dall’artista torinese con The Sharing.

Il progetto ha vinto il bandoART~WAVES”, promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, che sostiene progetti destinati all’ambito artistico e culturale, volti alla valorizzazione, produzione e fruizione di beni e attività culturali sul territorio di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Alta sette metri, l’opera non è solo bella e imponente, ma, appunto, restituisce energia alla società e non solo bellezza: composta di acciaio e vetro e si autoalimenta attraverso un sistema di pannelli fotovoltaici in grado anche di fornire energia, secondo le sue capacità, a e-bike e piccoli dispositivi digitali. Nelle condizioni ambientali ottimali è in grado di illuminarsi, ricaricare smartphones e fino a sei biciclette elettriche in una giornata. Non solo arte per arte, ma dunque arte per un mondo migliore, più sostenibile, più attento all’impatto che l’essere umano e i suoi bisogni hanno sul pianeta.

Mostra fotografica
Mostra fotografica

All’interno dell’opera trova spazio un albero di ulivo, pianta dalle origini antiche dalla grande valenza ambientale, protettrice della vita e della biodiversità. Cristallo di Luce è anche una decostruzione dell’obelisco in chiave moderna, la cui forma ricorda la geometrica perfezione delle cime delle Alpi, bellissime e maestose ma allo stesso tempo fragili e da proteggere. Un connubio di arte, natura e tecnologia che si integra in maniera organica nell’ambiente circostante con bassissimo impatto ambientale.

Questa produzione, a cavallo tra nuove tecnologie, arti visive, performance e musica, è stato il progetto incubato dal programmaTracce”, a cura di Tida e Fonosintesi, finanziato a sua volta dal bando “ART-WAVES”. È così quindi che a completare l’installazione e farla vivere, durante l’inaugurazione, sono state le fasi finali di due laboratori artistici, uno fotografico e l’altro di movimento ed improvvisazione, a cura rispettivamente del fotografo Giorgio Prodoti e di Tida

La performance, prodotta da The Sharing, nel cortile della Cittadella dei Giovani di Aosta, è stata accompagnata da una proposta musicale curata dalla direzione artistica del festival Chamoisic con i musicisti CLG Ensemble e da un trio di danzatori con il coinvolgimento degli allievi del laboratorio e ha entusiasmato il pubblico per forza espressiva e delicatezza nel saper raccontare, solo con il movimento e con la libertà espressiva del corpo, un mondo in preda ai cambiamenti climatici e alle loro conseguenze.

Il laboratorio fotografico e la mostra finale sul tema delle fonti di energia rinnovabili “Il linguaggio dell’immagine” ha invece cercato di far riflettere i partecipanti, studenti del Liceo classico, artistico e musicale, su come gli scatti possano travalicare i confini dello spazio e del tempo rivolgendosi direttamente agli esseri umani, portando messaggi dal passato o da terre lontane. Gli ambiti di applicazione sono illimitati, e tra questi, nel laboratorio di fotografia condotto da Giorgio Prodoti, ne sono stati approfonditi tre: il ritratto, la fotografia di strada e quella concettuale. Tramite esempi pratici ed esercizi mirati i partecipanti hanno imparato a modellare la luce e comporla in maniera da ottenere il risultato voluto, per la comunicazione di un messaggio di senso compiuto. Gli scatti, fatti solo attraverso gli smartphone, hanno assunto così diverse forme e si sono fatti portatori di diversi messaggi: speranza, denuncia o stato della realtà oggettivo.

Performance
Performance

 

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