Dopo una lunga attesa, l’Area megalitica tornerà a svelarsi al pubblico a partire dall’11 novembre. Il sito archeologico è stato rinnovato e ampliato, sia in ambito museologico che museografico.
Le novità del sito riguardano: un nuovo ambiente di accoglienza con la sua luce soffusa, la Rampa del Tempo arricchita da elementi tridimensionali, fino alla Sala immersiva, per giungere alla nuova Grande Sala delle Stele dove si potranno ammirare 46 stele antropomorfe ritrovate nel sito.
Il percorso museale dell’Area megalitica prosegue nella sezione dedicata alla Protostoria che illustra i grandi cambiamenti verificatisi nell’area all’inizio del II millennio a.C., quando la funzione agricola prende il sopravvento su quella funeraria. Qui si possono osservare numerose orme umane impresse nel terreno arato ritrovate in occasione dei più recenti scavi archeologici. In questo spazio, inoltre, sarà possibile apprezzare il grande tumulo funerario dell’Età del Ferro (I millennio a.C.) con il suo piano di calpestio originale.
Il percorso di scoperta del secondo lotto del sito prevede inoltre un ampio spazio relax, prima di continuare nella zona dove saranno ospitate le esposizioni temporanee.
L’itinerario prosegue al piano superiore dove protagonista è l’epoca romana declinata in due sezioni: una dedicata alla vita quotidiana in ambiente rustico e l’altra alle necropoli scavate nel corso degli anni lungo la strada, al di sotto della chiesa parrocchiale e della scuola materna: si trovano 20 tombe con corredi ricchissimi, e esempi di pratiche e rituali funerari molto diversi tra loro per cronologia e tipologia.
Conclude il percorso la sezione medievale che presenta le testimonianze gravitanti intorno alla chiesetta romanica di Saint-Martin.
All’interno del sito è aperta anche una nuova Sala civica per conferenze e incontri, capace di ospitare fino a 160 persone.
In occasione della riapertura, nelle giornate di sabato 11 e domenica 12 novembre, verranno proposte visite guidate gratuite a cura degli archeologi della Soprintendenza dalle ore 10 alle 18. In seguito, da lunedì 13 a domenica 19 novembre, saranno organizzate visite accompagnate gratuite con orario continuato 10-18.
È consigliata la prenotazione a partire da lunedì 23 ottobre.
“L’Area megalitica di Aosta è un sito la cui rilevanza storico-archeologica è senza dubbio proporzionale al notevole impegno profuso negli anni da diverse figure professionali per conoscerlo, studiarlo, tutelarlo, valorizzarlo e renderlo fruibile. – spiega in una nota Cristina de La Pierre, Soprintendente per i beni e le attività culturali – La data dell’11 novembre 2023 rappresenta sicuramente il raggiungimento di un obiettivo fondamentale: l’apertura al pubblico di un sito archeologico unico la cui visita rappresenterà un’esperienza culturale difficile da dimenticare”.
“La grandiosità e la ricchezza di un sito come l’Area megalitica fanno di Aosta una capitale del megalitismo europeo” aggiunge Jean-Pierre Guichardaz, Assessore regionale per i Beni e le Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali “Con l’apertura di questo sito, il sistema dell’offerta culturale regionale si arricchisce di un gioiello di portata internazionale che, oltre ad impreziosire il patrimonio archeologico cittadino, conferma e rafforza l’identità storico-culturale di un territorio alpino di confine, da sempre luogo di incontro, scambio e contaminazione culturale”.
La riapertura dell’Area megalitica slitta a novembre
25 marzo 2023
Per rivedere, forse, l’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans aperta bisognerà aspettare il mese di novembre. Slitta nuovamente la riapertura del sito archeologico, dove sono in corso i lavori di allestimento museali e per la realizzazione del progetto integrato rete cultura e turismo per la competitività.
Il nuovo termine lavori, indicato da una determina dirigenziale, è il 10 novembre 2023, quando è previsto anche il relativo collaudo, per poi procedere con il rinnovo della certificazione antincendio.
Chiusa dal marzo del 2022, l’area megalitica avrebbe dovuto riaprire inizialmente alla fine dell’estate scorsa, poi a novembre 2022 e quindi, in base agli ultimi annunci, a luglio 2023. Ora la nuova proroga.
Ci vorrà più tempo anche vedere nuovamente aperti la Villa della Consolata ad Aosta e il Castello Sarriod de La Tour di Saint-Pierre. La prima, oggetto di “interventi di restauro specifici di complessa progettazione e attuazione”, potrebbe tornare nuovamente visitabile nella primavera del 2024. Interventi di manutenzione straordinaria edile e impiantistica più complessi del previsto anche al Castello Sarriod de La Tour di Saint-Pierre, che potrebbe riaprire il 5 agosto 2023.
Il nuovo sito
di Giorgia Gambino
Nell’attesa di svelare al sempre più curioso pubblico la nuova e arricchita forma dell’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans il dipartimento della Sovrintendenza per i beni e le attività culturali sta valutando di organizzare una specifica conferenza volta a illustrare nel dettaglio quale sarà il risultato di un investimento progettuale totale di 7,6 milioni di euro.
“All’interno del secondo lotto troveremo una sala dedicata alle steli, una stanza di carattere immersivo, una zona a sfondo civico nella quale realizzare eventuali incontri e una area relax con comode sedute e piccola biblioteca annessa – anticipava la Sovrintendente Cristina De La Pierre -. Accanto all’ampliamento delle specificità museali del plesso permesso dalla creazione di una sezione concernente la romanità e di una ulteriore sezione di tematica funeraria, figurerà anche una parte pensata per le esposizioni temporanee, ciò che renderà un peculiare edificio cittadino di importanza riconosciuta a livello internazionale un autentico polo dalle molteplici possibilità di sviluppo e fruizione”.
5 risposte
Ed ecco un esempio palese di investimento pubblico assolutamente illogico-controproducente (sarebbe bastata una copertura più idonea al contesto dove inserita, e più modesta).
Eppure si continua cocciutamente a spendere denaro pubblico per questo mostro-insensato ed il quale ad oggi, ahinoi: non sta facendo rientrare minimamente ciò che invece i fautori di tale progetto argomentarono. Ovvero le famose flotte di turisti a go-go, e ricchezza immensa per tutti i valdostani (l’apertura ufficiale e a step di questo mostro-insensato: risale già al lontano 2016).
Dunque al momento ai cittadini valdostani, rimangono solamente sulle rispettive spalle: parecchie decine di milioni di euro di debiti. Ossia, un gigantesco e vergognoso sperpero di denaro pubblico.
Povera Valle d’Aosta…
Veramente una vergogna infinita….. Senza dignità
ma come l’assessore Guichardaz sui social scriveva apriremo il 12 novembre e invece slitta di nuovo l’apertura. Sembra ieri che scriveva che ai no vaccini covid auspicava trattamenti speciali da parte dei sanitari ….caro assessore lasci stare i social e si concentri di più sul suo lavoro grazie
Che vergogna
un sarcofago di cemento per contenere il nulla. Uno dei piu’ eclatanti ecomostri della citta’ di Aosta.