La Soprintendenza interviene sul dibattito di recupero e valorizzazione della Porta Pretoria

Dopo il dibattito acceso in Consiglio Comunale ad Aosta e sulle passerelle che oggi impattano sulla struttura romana la Soprintendenza chiarisce motivi e tipologia degli interventi. Richiesti finanziamenti nuovi per portare a termine il recupero.
Porte Pretoriane ad Aosta
Cultura

In una lunga nota la Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione è intervenuta nel confronto e dibattito sui lavori di restauro e valorizzazione che hanno interessato la Porta Pretoria di Aosta. Le precisazioni inviate hanno voluto illustrare il piano degli interventi e dettagliarne le motivazion così come è stato fatto al pubblico che ha partecipato all’evento “Cantiere aperto” che si è declinato, nel corso dei lavori, in 24 incontri sul sito, ai quali hanno preso parte, tra residenti e turisti, oltre 1.500 persone, alle quali se ne devono aggiungere altre 300 che hanno aderito all’iniziativa promossa nel corso della Settimana della cultura.

In sintesi, la Soprintendenza spiega che “l’intervento attualmente in corso si è reso necessario e indispensabile per garantire la conservazione e la tutela delle strutture antiche del complesso monumentale della Porta Pretoria in Aosta. Il progetto di valorizzazione, finalizzato a ricostituire la monumentalità originaria del complesso e il collegamento tra i monumenti vicini, ha tenuto conto delle esigenze storiche e attuali di una città in continua trasformazione come Aosta e si è posto come arricchimento e diversificazione dell’offerta turistico- culturale della regione”.
“Tuttavia, stanti i limiti economici e le volontà istituzionali – continua la nota – tale realizzazione, solo per la parte della valorizzazione, è da considerarsi intermedia e quindi incompleta in quanto mancante di parti previste fin dallo studio di fattibilità approvato dalla Giunta regionale.
A fronte di possibili futuri investimenti anche europei, considerato il carattere di completa reversibilità di tutti nuovi inserimenti, sarà possibile completare il progetto, così come previsto in origine, ultimare gli interventi di restauro conservativo delle aree archeologiche che rimangono in sito, predisporre uno specifico studio per l’illuminazione dell’area e studiare l’utilizzo di materiali trasparenti, più costosi e possibilmente meno impattanti per la realizzazione delle ringhiere per l’affaccio” .

A tale proposito, i tecnici della Soprintendenza hanno già provveduto ad avanzare una richiesta di idonei finanziamenti finalizzati alla progettazione e alla realizzazione della copertura del complesso monumentale, a valere sul programma operativo POR FESR 2014/2020.
 

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